Home

L'ASCOM E IL LIBRO NERO DELLA CONTRAFFAZIONE

libro

CONTRAFFAZIONE E CRIMINALITA': ALLA PRESENTAZIONE VOLUTA DALL'ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA DELLA SECONDA EDIZIONE DEL LIBRO DI ANTONIO SELVATICI ANNUNCIATA L'APERTURA, IN CAMERA DI COMMERCIO, DI UN UFFICIO ANTI-CONTRAFFAZIONE E ANTI-INFILTRAZIONI MALVITOSE
Il panorama non è cambiato: la contraffazione spopola e pochi si rendono conto di quanto pesi effettivamente sull'economia nazionale e, più nello specifico, anche su quella padovana. "Un problema prima di tutto culturale e, ovviamente, di controlli".  A dirlo, in una sala consiglio della Camera di Commercio nella quale sono convenuti il presidente della stessa Camera, Fernando Zilio, i vicepresidenti dell'Ascom, Patrizio Bertin, Carlo Trevisan e Franco Pasqualetti, il direttore ed il segretario generale della stessa, rispettivamente Federico Barbierato e Otello Vendramin, i rappresentanti di Guardia di Finanza, Polizia di Stato e Carabinieri, la Prefettura nella persona del sott. Sallusto, il vicesegretario generale di Unioncamere Valentina Montesarchio e Andrea Penzo della Regione Veneto, è stato Antonio Selvatici, giornalista, autore del "Libro nero della contraffazione" giunto alla sua seconda edizione ed, in qualche modo, specchio di un'economia sommersa che vede anche Padova, suo malgrado, tra i protagonisti. Protagonista perchè a Padova si è insediato un fiorente e diffuso commercio cinese molto spesso fuori da ogni regola, ma protagonista anche perchè a Padova è nato il protocollo tra istituzioni, associazioni di categoria e dei consumatori che porta il nome della città e che costituisce una sorta di "road map" per la lotta alla contraffazione su scala nazionale. Ma da oggi anche protagonista perchè il presidente Zilio, da sempre in prima linea come ha riconosciuto lo stesso Selvatici, nella lotta alla contraffazione, ha annunciato l'apertura, in Camera di Commercio, di un ufficio a disposzione delle imprese che si occuperà di contraffazione da un lato e di infiltrazioni malavitose dall'altro. "Rispetto alla prima edizione - ha detto Selvatici - ho evidenziato i rapporti tra la camorra ed i clan cinesi nell'importazione e commercializzazione di merce contraffatta dalla Cina, ho "svelato" una cosa che sanno tutti visto che è persino in un documento della Regione Toscana, ovvero che la sola Prato "produce" 1,5 miliardi di "nero". Ho insistito su quanto vale la contraffazione e qual è il danno che arreca al made in Italy, quali sono i canali che vengono utilizzati e come la Cina stia spiando l'Occidente". Evidenze che necessitano di un intervento su larga scala perchè su larga scala è la diffusione del fenomeno con cifre da far spavento.
"In un anno - ha ricordato Zilio citando il libro di Selvatici - in Italia sono stati aperti 9.200 money transfer. Intesa SanPaolo, tanto per citare una banca, ne ha in tutto 9.600". Spoporzioni gigantesche che testimoniano di come il Paese venga ogni giorno depredato dei suoi soldi, della sua inventiva, dei suoi posti di lavoro.
"Ogni acquisto di prodotto contraffatto - ha continuato Selvatici - significa un posto di lavoro perso. La gente dovrebbe rendersi conto di questo oltre che del fatto che la contraffazione dei medicinali ha significato la morte di 700 mila persone in Africa e danni incalcolabili anche qui da noi".
L'impressione è che esista più di qualche tabù, che più di tanto non si voglia o non si possa scoprire.
"Ma noi - ha concluso Zilio - siamo determinati ad andare avanti". E Selvatici, con la sua meticolosa ricostruzione, è sulla stessa lunghezza d'onda.


Padova, 27 febbraio 2014