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L'ASSEMBLEA DEI SOCI ASCOM IN VIA ZABARELLA

SOLO POSTI IN PIEDI ALL’ASSEMBLEA DELL’ASCOM SU CENTRI COMMERCIALI, TASSE, CREDITO E PRESENZA SUL TERRITORIO.
IL PRESIDENTE BERTIN: “AGIAMO SOLO NELL’INTERESSE DEI NOSTRI ASSOCIATI”
L’ultima assemblea che aveva convocato al Centro Universitario di via Zabarella, l’aveva fatta nella sala piccola a pianterreno. Ma per l’assemblea di ieri sera, nonostante la pioggia battente, l’Ascom ha dovuto salire al primo piano, nella sala grande ed i posti a sedere non sono comunque bastati: gente in piedi a fondo sala e gente fuori, sul pianerottolo.
D’altra parte i temi sul tappeto, anticipati dal presidente Patrizio Bertin nella comunicazione di convocazione dei soci, avevano il loro indubbio appeal: centri commerciali, tasse, credito e presenza attiva sul territorio.
Aperta, in modo alquanto inusuale, da un filmato che ricordava la grandezza ed il dramma di Marco Pantani (“Per sottolineare – ha detto il direttore generale, Federico Barbierato – che nessuno sarà lasciato solo”), l’assemblea, chiusa alle 23.30 a dimostrazione di un interesse che non è mai scemato nel corso delle tre ore di interventi, ha visto dapprima una lunga disamina della situazione da parte del presidente Bertin e quindi ha dato modo ai vicepresidenti Michele Ghiraldo, Franco Pasqualetti, Silvia Dell’Uomo e Ilario Sattin di affrontare le diverse questioni mentre sul maxi schermo posto alle spalle dei relatori scorrevano le immagini di nove anni di impegno in favore del commercio, del turismo e dei servizi.

“Non abbiamo mai fatto sconti a nessuno – ha detto Bertin – e non ci siamo mai tirati indietro. Abbiamo protestato a Roma contro le tasse e nei comuni della provincia contro la nascita di nuovi centri commerciali. Siamo stati propositivi e abbiamo cercato la collaborazione di tutti con un unico punto fermo: quello di fare gli interessi dei nostri associati”. Interessi che oggi hanno anche i contorni, alquanto indefiniti, del nuovo ospedale (“Ci rendiamo conto – ha detto il presidente – che solo di stipendi la sanità padovana vale, al netto dell’indotto, 1,2 miliardi di euro?”), del centro congressi, della Zip.
E a proposito di centro congressi, Ghiraldo ha ricordato coma la fiera serva alle categorie, così come alle categorie e al territorio servono le iniziative che l’Ascom ha realizzato sul territorio.
“Da Cittadella a Montagnana – ha detto Ghiraldo – sosteniamo lo sforzo dei nostri colleghi che, nonostante una crisi senza fine, continuano a svolgere con passione il loro lavoro diventando, di fatto, l’opposizione vera ad un degrado che, diversamente, a luci spente, prenderebbe il sopravvento nei nostri centri urbani”.
Il credito che viene erogato col contagocce ma anche le risposte che l’Ascom ha saputo dare, sono state l’argomento affrontato dalla vicepresidente Dell’Uomo.
“Grazie all’intervento della Camera di Commercio – ha detto Dell’Uomo – il sistema creditizio locale è stato sostenuto con un’iniezione di qualche milione di euro ed il recentissimo accordo con la Cassa di Risparmio del Veneto per un plafond di 2 milioni di euro, ha aperto nuove prospettive soprattutto per le aperture di credito connesse agli incassi tramite Pos”.
Quindi è stato il turno di Franco Pasqualetti che, dopo aver ripercorso tutte le tappe delle battaglie Ascom in tema di opposizione ai centri commerciali (“Siamo stati dappertutto in provincia e persino a Dolo, contro Veneto City”), ha focalizzato l’attenzione (con l’aiuto di una slide che definiva sulla mappa del comune quattro aree) sulla delibera della giunta municipale di Padova che ha ricompreso fra le aree in cui possono insediarsi attività commerciali anche la zona alle spalle del Palafabris ed un'altra ai confini con Cadoneghe oltre che a Padova ovest in zona Tencarola e a Padova sud, in via Armistizio.
“La nostra battaglia contro i centri commerciali – ha detto Pasqualetti – è una battaglia per la sopravvivenza. Creare nuove grandi strutture agli ingressi della città, significa “bloccare” i potenziali clienti privando centro e quartieri della linfa vitale. Per difendere i nostri negozi, come abbiamo fatto per Limena o Abano, abbiamo presentato ricorso al Tar nella convinzione che la scelta del Comune non risponda ai requisiti previsti dalla norma regionale”.
Una preoccupazione palpabile, quella per i possibili nuovi insediamenti, ma una certezza di essere ormai ad un punto di non ritorno, quella quando si affronta il problema delle tasse.
“Troppe, nazionali e locali, complicate e che strozzano le imprese – ha detto Ilario Sattin - e Dio non voglia che non ci cada addosso anche l’aumento dell’Iva che decreterebbe, per legge, la fine di consumi”.
Altri interventi sono stati quelli del presidente di Borgo Altinate, Andrea Zanella (“Temo, nonostante tutte le buone intenzioni e l’impegno, un Natale di basso profilo, troppo sbilanciato sulle bancarelle”) e del presidente della Camera di Commercio, Fernando Zilio (“C’è un mercato della contraffazione e della vendita illegale, soprattutto di marca cinese, che drena miliardi al sistema legale”) e dei soci.
“Non dimentichiamo – ha detto un commerciante – che i nostri negozi sono sottoposti a continue razzie e spaccate”, mentre un altro ha ricordato come “sagre e sagrette” di dubbia tradizione finiscano per alimentare un mercato della ristorazione e dell’intrattenimento spesso fuori da ogni regola.

Bertin ha chiuso la riunione con gli auguri ribadendo che il 2015 sarà l'anno della collaborazione a tutti i livelli.

 

Padova 4 dicembre 2014