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LA RIAPERTURA DEL PARCHEGGIO IN VIA SAN BIAGIO

BERTIN (VICEPRESIDENTE VICARIO ASCOM CONFCOMMERCIO): “ERA LA NOSTRA RICHIESTA NEL MOMENTO IN CUI ABBIAMO DECISO DI APRIRE LA NOSTRA SEDE IN VIA ZABARELLA”. E SULLA “VIVIBILITA’” DEL CENTRO STORICO L’ASCOM CHIEDERA’ RISPOSTE NON EVASIVE A TUTTI I CANDIDATI SINDACO
“La riapertura del parcheggio di via San Biagio non è solo una buona notizia, è un’iniezione di fiducia”.
E’ particolarmente soddisfatto, Patrizio Bertin, vicepresidente vicario dell’Ascom Confcommercio di Padova, per il ripristino di quello che, a giudizio non solo dei commercianti del centro, è un valido deterrente contro la desertificazione.
“Sul ripristino del parcheggio – continua Bertin – abbiamo a più riprese (e con noi anche l’associazione Borgo Altinate) marcata stretta l’amministrazione non solo a parole ma anche con i fatti: la nostra scelta di aprire la nostra sede del centro storico in via Zabarella, esattamente a due passi dal park San Biagio, si fonda infatti su un concetto semplice quanto decisivo per il futuro della città. Non è infatti spostando in periferia uffici e parcheggi che si tiene vivo il centro cittadino e, al tempo stesso, si combatte il degrado”. La riapertura del parcheggio era dunque nelle richieste e nei programmi dell’Ascom che, infatti, nelle scorse settimane, ha avviato una serie di incontri con alcuni ristoratori del centro per un progetto che verrà presentato nelle prossime settimane. “Il primo contatto – aggiunge il vicepresidente vicario dell’Ascom – l’ho avuto con i titolari della Vecchia Padova con i quali abbiamo convenuto su una serie di obiettivi che ora diventeranno patrimonio comune”. Che la “vivibilità” del centro storico sia uno dei problemi principali che richiedono risposte adeguate da parte della politica, è un fatto assodato. “Come assodato – conclude Bertin – è che su questo tema chiederemo a tutti i candidati alla carica di sindaco di dirci da che parte vorranno schierarsi. Se cioè vorranno una città viva, in grado di accogliere e non di respingere, o per un malcelato “ambientalismo” di maniera finiranno per privilegiare chi ritiene che per Padova si profili un futuro senza veicoli ma anche senza commercio, senza ristoranti, senza reddito, senza gente che arriva in città e che, così facendo, combatte degrado e criminalità”.

 

Padova, 20 febbraio 2014