Home

LOTTA ALLA CRIMINALITA'

ZILIO (PRESIDENTE CONFCOMMERCIO ASCOM PADOVA): “E' UN ATTACCO NON SOLO AL CENTRO DI PADOVA MA ANCHE AI QUARTIERI E A TUTTA LA PROVINCIA. VIDEOSORVEGLIANZA E LEGGI SEVERE PER DEBELLARE IL FENOMENO”.
E AL PRESIDENTE RENZI: “RIDUCENDO LE FORZE DI POLIZIA STIAMO RECAPITANDO UN INVITO A TUTTI I DELINQUENTI”
“Attenzione: anche se per risonanza e quantità il centro di Padova è sicuramente l'obiettivo principale dei predoni, non cadiamo nell'errore di sottovalutare ciò che avviene nei quartieri ed in provincia. Fatti come quelli accaduti l'altra notte in centro, all'Alì di san Bellino e a San Giorgio in Bosco devono farci riflettere: l'impegno deve essere totale e comune e servono misure atte a contrastare un fenomeno di cui si fatica a delimitare i contorni (bande organizzate? rapinatori seriali? sbandati solitari?) ma che ha tutte le caratteristiche di un assalto ad un territorio certamente ricco ma non più ricco come un tempo, anzi in palese difficoltà e, pertanto, a rischio di implosione se non aiutato nella lotta alla criminalità”.

Sulle spaccate e le rapine che non accennano a diminuire (ed anzi sembrano fare un salto di qualità in senso negativo) decide di intervenire Fernando Zilio nella sua vesta di presidente dell'Ascom Confcommercio.
“Giusto oggi – commenta il presidente dell'Ascom – un grande quotidiano nazionale rendiconta di come Los Angeles si sia tolta di dosso il marchio di “città regno delle rapine alle banche”. Lo ha fatto attivando una videosorveglianza a 360 gradi, ma lo ha anche fatto inasprendo le pene per chi si macchia del reato di rapina. Aiuto tecnologico e pene severe devono dunque essere le armi di cui dobbiamo dotarci. E se per la videosorveglianza è evidente che anche la nostra categoria deve investire (e l'Ascom lo ha fatto adottando il sistema di videocontrollo collegato alla forze di polizia), per ciò che riguarda le pene è evidente che questa è una partita in mano a governo e parlamento”.
Dunque basta con un certo buonismo di maniera e massima severità anche da parte della magistratura che, nella sua discrezionalità, deve essere più propensa a punire che non a lasciar correre.
“La caduta delle frontiere – continua Zilio – ha cambiato i parametri del vivere civile. Quando assistiamo alla profanazione dei cimiteri, quando constatiamo che si ruba il rame dalle linee ferroviarie con rischi drammatici per l'incolumità delle persone o si ruba il rame da un'azienda il cui titolare si è appena suicidato, significa che una certa visione della comunità si è dissolta. Per ripristinarla non possiamo fare altro che perseguire chi commette i crimini con una severità che evidentemente non ci è propria ma che consente ad altri Paesi di vivere con maggiore serenità”.
Infine un richiamo al governo.
“Il presidente Renzi – conclude Zilio – non può pensare di tagliare i costi di uno Stato spendaccione riducendo l'unico servizio di cui tutti sentiamo il bisogno: quello della sicurezza. Ridurre le forze dell'ordine in un momento come questo avrebbe lo stesso significato di dire al mondo “avanti delinquenti, l'Italia delle leggi buoniste è da oggi anche priva di un numero congruo di agenti atti al contrasto della criminalità”. Un cocktail tanto micidiale quanto inaccettabile!”


Padova, 24 marzo 2014