PREOCCUPAZIONE DEI COMMERCIANTI PER IL MALTEMPO. BERTIN (PRESIDENTE ASCOM): "TROPPO TERRITORIO CEMENTIFICATO, COSI' I RISCHI AUMENTANO"
Paura per il maltempo.
“Stiamo seguendo con attenzione ed apprensione le informazioni che riguardano il livello dei fiumi e le possibili conseguenze che, in caso di reiterate precipitazioni, potrebbero esserci per le nostre comunità e per le nostre attività".
A rappresentare i timori dei commercianti è il presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin, che non ha dimenticato nè l'alluvione del 2010 che mandò sott'acqua mezza provincia nè, più recentemente, i disagi prodotti a luglio dal maltenmpo quando intere vie della città finirono sott'acqua e alcuni comuni patirono lo stesso trattamento da parte delle forze della natura.
"Il problema - continua Bertin - è che non sempre (o non solo) la colpa è della natura. Esistono precise responsabilità da parte dell'uomo che finiscono per dare una bella mano ad una natura che, violentata, si ribella".
Ed ecco allora che Bertin ricorda come la cementificazione del territorio sia una delle cause che fanno sì che anche una pioggia non eccezionale diventi deleteria.
"Si è cominciato negli anni '70 - continua il presidente dell'Ascom - infarcendo la provincia e la regione di aree artigianali anche dove non se ne sentiva assolutamente il bisogno. Quasi tutti i comuni però dovevano averne una e così adesso ci troviamo con migliaia di capannoni vuoti e con i proprietari che, per non pagare l'Imu, li scoperchiano disseminando il paesaggio di tanti orribili scheletri, degno tributo all'insipienza umana".
La stessa cosa, negli anni successivi, è avvenuta per i centri commerciali e, più in generale, per le grandi strutture di vendita.
"Il Veneto - continua Bertin - ha un bel triste "quasi primato". Con i suoi 2 milioni e mezzo di metri quadrati destinati alle superfici di vendita occupate da supermercati, grandi magazzini e ipermercati, minimercati e superfici specializzate, è al secondo posto nazionale dopo la Lombardia dove, per la cronaca, le dismissione dei grandi centri è ormai all'ordine del giorno".
Già, perchè un nuovo centro, per la legge dei consumi che non crescono e che, anzi, flettono, ne fa chiudere uno più vecchio e l'unico risultato è quello che si è cementificato altro territorio.
"Purtroppo - conclude Bertin - è ciò che è successo anche nella nostra provincia dove i metri quadrati occupati da super ed iper sono 435 mila e dove, purtroppo, si pensa di realizzarne altri. Contro questa distruzione del territorio ci siamo battuti in tutte le sedi e in ogni comune dove l'idea ha fatto capolino, senza distinguere tra amministrazioni di destra o di sinistra. Abbiamo contrastato, alcune volte con successo, altre meno, i nuovi insediamenti di Due Carrare, Abano Terme, San Giorgio delle Pertiche, Cadoneghe, Monselice, Limena e anche Veneto City con il doppio obiettivo di tutelare il piccolo commercio di vicinato dei centri storici ed un territorio ormai al collasso. Sapere che anche Padova si appresta a dare il via libera ad insediamenti di grande dimensione non rende felici nè i commercianti del centro nè soprattutto quelli dei quartieri dove questi centri potrebbero sorgere e deve far riflettere i cittadini che, giocoforza, dovranno fare i conti con terreni sempre meno in grado di assorbire le piogge peraltro sempre più violente a causa di un clima in rapido cambiamento".
Padova, 7 novembre 2014