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MALTEMPO: I DANNI NEL TERRITORIO E L’AIUTO DELL’ASCOM

ANCORA UNA VOLTA SI CONTANO I DANNI AL TERRITORIO E ALLE ATTIVITA' PRODUTTIVE
Secondo i dati diffusi dall’ARPA, in meno di un’ora si sono abbattuti ieri su Padova e territorio quasi 30 millimetri di pioggia, con vento e grandine e fulmini a fare da contorno.
La devastazione è visibile ovunque, a carico di verde pubblico, strutture viarie, abitazioni private e imprese commerciali.
“Ecco che ancora una volta – dichiara il presidente Patrizio Bertin - scatta l’aiuto concreto dell’Ascom di Padova nei confronti delle imprese proprie associate, che abbiano subito danni dimostrabili causa gli eventi meteorologici di questi giorni. E’ attivo, grazie a Terfidi, un fondo in grado di garantire i prestiti che le stesse imprese accenderanno presso gli istituti di credito”.
“Si tratta di un fondo di esclusiva pertinenza del nostro Terfidi per i casi di calamità naturali – spiega Federico Barbierato, direttore generale dell’Ascom – che, garantendo fino all’80% le banche, potrà permettere alle nostre imprese, fatta salva la valutazione di merito caso per caso, di accedere ad un finanziamento per il ripristino delle attrezzature e dei locali danneggiati”.
Padova e provincia sono state attraversate ieri dall’ondata di maltempo che altrove sta mettendo in ginocchio l’intero nord Italia in città, come Genova, Parma, i comuni dell’Alessandrino, e ancora una volta, pur nella necessaria azione di intervento in favore delle proprie imprese, l’Ascom si trova a dove ripetere come un mantra la considerazione già espressa in tanti altri tragici momenti che hanno visto il territorio devastato dalla furia degli elementi, ossia che, pur di fronte a cause eccezionali, le responsabilità sono evidenti. “Da anni – sottolinea instancabile il vicepresidente vicario dell’Ascom, Franco Pasqualetti – ci battiamo per evitare che il nostro territorio subisca ancora lo sfregio di un’ulteriore cementificazione, causa principale e prevedibile del dissesto idrogeologico.

Ci sentiamo come delle Cassandre, che continuano a proclamare i rischi collegati alla facile concessione di permessi per la costruzione o progettazione di grandi strutture di cui non abbiamo assolutamente il bisogno. E’ di poco tempo fa la pubblicazione in rete di una documentazione fotografica altamente inquietante relativa al progressivo abbandono in America di intere aree occupate da centri commerciali che sono stati lasciati nel degrado più assoluto per mancanza totale di clienti. Lo abbiamo già detto: queste cattedrali dello shopping producono gli stessi danni delle alluvioni: devastano i centri storici, non producono occupazione, violentano il territorio.
Ma pare che nessuno voglia ascoltare la voce della ragione”.

Padova, 14 ottobre 2014