DAL RAPPORTO DI CITTADINANZA ATTIVA EMERGE UNA PADOVA (COMUNE CAPOLUOGO) “VIRTUOSA” IN MATERIA DI TASSA SUI RIFIUTI. IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, BERTIN: “RIMANIAMO PREOCCUPATI VISTO CHE DOBBIAMO FARE I CONTI CON 104 COMUNI”
E’ dai tempi di Trilussa e del suo famoso pollo che le statistiche sono buone per comprendere gli andamenti ma non per evitare le rimostranze di chi si sente penalizzato.
Così non tutti saranno d’accordo con il rapporto di Cittadinanza Attiva che ha analizzato i costi sostenuti dai cittadini per lo smaltimento dell’immondizia nel corso dell’anno che sta per concludersi e li ha confrontati col 2012 e col 2013 prendendo come riferimento una “famiglia-tipo” di tre persone con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro e casa di proprietà di 100 metri quadri.
Ebbene, dal rapporto emerge che, in questi ultimi tre anni, aumenti ce ne sono stati praticamente dappertutto (ma è il Sud quello che registra gli scatti in avanti più significativi) ma anche che raramente l’aumento ha corrisposto (e corrisponde) a un miglioramento dei servizi oppure a un incremento delle buone pratiche, nonostante in alcune zone d'Italia sia in ribasso la produzione procapite di rifiuti urbani.
E Padova? A giudicare dal rapporto, sembrerebbe non male. Innanzitutto perché la nostra città rimane sotto media visto che da noi la cifra si ferma a 219 euro contro i 290 del dato nazionale dei capoluoghi di provincia e poi anche perché l’incremento rispetto al 2013 è nullo e rispetto al 2012 è soltanto di 4 euro. Che Padova sia stata un po’ più “virtuosa” rispetto ad altri capoluoghi lo testimonia anche la posizione in classifica: 29esima nel 2012, 25esima nel 2013 e 22esima nel 2014 a conferma che se non si aumenta si scalano rapidamente le classifiche.
“Questo non toglie – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – che la Tari sia al centro delle nostre preoccupazioni visto che abbiamo a che fare con 104 comuni e, soprattutto, abbiamo a che fare con calcoli della tassa che non sempre sono rispettosi del dettato normativo”.
Tradotto: all’Ascom temono che, nella ricerca spasmodica di portare a casa denari per le disastrate casse comunali, si conteggiano metrature che potrebbero essere escluse dal computo della tassa.
“E su questo – conclude Bertin – stiamo lavorando”.
Padova, 11 dicembre 2014