BERTIN (PRESIDENTE ASCOM PADOVA): “LE BANCHE SEMBRANO PIU’ PROPENSE A GUARDARE ALL’UOVO DI OGGI CHE NON ALLA GALLINA (GLI INVESTIMENTI) DI DOMANI”
“Ben venga l’aumento esponenziale dei mutui che l’Abi ci dice essere aumentati dell’82% nei primi sette mesi dell’anno, ma come la mettiamo con il credito alle imprese, soprattutto quelle di minori dimensioni?”
Il presidente dell’Ascom di Padova, Patrizio Bertin, non vuole sminuire il dato diffuso dell’Associazione Bancaria Italiana, ma pone dei paletti ai facili entusiasmi.
“Va sempre tenuto bene a mente – continua il presidente dell’Ascom – che oltre l’80% del credito alle imprese in Italia va a quelle di maggiori dimensioni, mentre alle piccole e medie, che sono la quasi totalità delle aziende, arriva un residuale 18,7% del credito business. Per cui: nonostante la grande diffusione delle Pmi, l’Italia finisce per essere agli ultimi posti nell’Ocse per credito erogato alle realtà di minori dimensioni”.
E’ pur vero che, nei dati dell’Abi si riscontra un miglioramento anche in favore delle imprese (+16% tra gennaio e luglio rispetto al dato 2014) ma se teniamo conto della distribuzione della torta tra grandi e piccole imprese per queste ultime si tratta di portare a casa veramente le briciole.
“E’ curioso – continua Bertin – o forse non lo è affatto, che migliorino anche i dati relativi al credito al consumo (che incrementa la sua performance del 24,3%) così che sembra che le banche abbiano più interesse a guardare all’uovo di oggi che non alla gallina (gli investimenti) di domani”.
A dir poco deprimente il raffronto con gli altri Paesi: in realtà come la Svizzera o il Belgio la grande maggioranza del credito viene erogato alle piccole e medie imprese (rispettivamente l’88,4% e il 67,2%), mentre in Francia la quota è del 21,1%, nel Regno Unito del 22,1% e negli Stati Uniti del 22,2%.
“E’ pur vero – continua il presidente dell’Ascom – che la nostra realtà è ben diversa dal resto del dell’Europa e del mondo, ma proprio per questo dovremmo essere a livelli superiori agli altri e non inferiori”.
E qui, per quanto riguarda la specifica realtà padovana, si inserisce la questione delle banche. Soprattutto di quelle che un tempo erano l’orgoglio della nostra economia e che oggi sono entrare in orbite che di locale hanno ben poco.
“Per questo – aggiunge Bertin – il ruolo del nostro Terfidi, organismo che ha fatto uno sforzo notevole sia per essere nel novero dei vigilati dalla Banca d’Italia sia per concentrare al massimo le risorse in modo così da riversare sulle imprese il massimo dei vantaggi (ricordo che Terfidi è l’unione delle cooperative di Padova, Vicenza e Treviso), è oggi fondamentale soprattutto perché le centinaia di imprenditori che settimanalmente chiedono il nostro supporto non sono numeri meramente statistici ma reali occasioni di confronto con la realtà economica così come si dispiega di giorno in giorno. Una realtà economica che merita il sostegno del sistema bancario”.
Padova 31 agosto 2015