
IL PRESIDENTE BERTIN: “I FONDATORI HANNO FATTO LA STORIA DI PADOVA, NOI ABBIAMO IL COMPITO DI ALIMENTARE LA FIDUCIA PER CONTRIBUIRE A FAR USCIRE IL COMPARTO DALLA CRISI”
“Di solito, alle signore un po’ in là con gli anni si dice “però, non li dimostra”, invece noi, per i 70 anni dell’Ascom, lo diciamo senza timore: li dimostriamo tutti in organizzazione, competenza, difesa degli interessi dei nostri associati, democrazia interna e trasparenza anche se siamo giovanissimi nell’approccio ai problemi, nella gestione delle risorse, nell’applicazione delle nuove tecnologie, nell’intercettare start up e imprese del terziario innovativo”.
Patrizio Bertin, dalla fine di aprile dello scorso anno presidente dell’Ascom, ha la ventura (e l’orgoglio) di essere alla guida dell’Associazione quando comincia il suo settantesimo anno di vita.
L'Associazione dei Commercianti della provincia di Padova, infatti, nasce ufficialmente il 9 novembre 1945 (e per il “genetliaco” di novembre è già in movimento la macchina per dare alla ricorrenza il giusto peso), quando, nello studio del notaio Dott. Giuseppe Salce, si riunisce un gruppo di operatori commerciali, tra i quali figurano nomi che getteranno le basi del nuovo terziario padovano, richiamandosi ad una gloriosa tradizione e ad una antica vocazione mercantile: Mazzuccato, Gribaldo, Leonardi, Menato, Prosdocimi, Zanibon, Felletti-Spadazzi, Contarello, Dalla Barba, Randi, Garola, Corradini, Morassutti, Testi, per citare soltanto i più noti.
“Noi non c’eravamo – continua Bertin – ma i documenti e le testimonianze di chi quelle basi contribuì a gettarle, ci raccontano di ferite ancora dolorosamente aperte a causa della guerra finita solo da qualche mese, ma ci raccontano anche che la riconquistata libertà aveva dato il “la” alla voglia di ricostruzione e di rinascita, non solo urbanistica ed economica, ma anche morale e civile”. I commercianti sono tra i primi a rimboccarsi le maniche e l’Ascom, grazie alla spinta di quelli che la storia consegnerà agli annali come i nomi che hanno fatto grande il commercio padovano, è tra le prime organizzazioni di rappresentanza a proporsi nel mutato panorama nazionale, finalmente libero dalle imposizioni del regime.
Al civico numero 12 di via Umberto I°, dove l’Ascom avrà la sua prima sede, prende corpo quella che, negli anni a venire, sarà la rappresentanza del terziario: dapprima solo commercio, poi anche turismo e servizi.
“Pur tra alti e bassi – continua il presidente Bertin – in tutti questi anni l’Ascom ha tutelato gli interessi della categoria in campo economico, sindacale e tributario; ha coordinato l'attività dei diversi settori commerciali; ha assistito i propri associati nei confronti di autorità, Enti ed uffici pubblici nelle tante questioni che, troppo spesso, una burocrazia miope ha imposto ad un settore per fortuna vivace e dunque sempre in grado di rispondere positivamente anche nei momenti peggiori”.
Uno di questi è quello che si sta vivendo.
“La crisi ha pesato in maniera notevole sul nostro settore – conferma Bertin – e nonostante qualche timido segnale di ripresa non possiamo certo dire di essere usciti dal tunnel. Anzi: come avviene sempre in questi casi, se il commercio è l’ultimo ad entrare nella spirale recessiva è purtroppo anche l’ultimo ad uscirne”.
Ma di una cosa non difettano all’Ascom: della fiducia.
“Associativamente – puntualizza il presidente – abbiamo attraversato stagioni molto gravi come quella che, nel 2005, ha consegnato alla città e alla provincia un’Ascom completamente rigenerata, più trasparente, più propositiva e anche più battagliera. Se il gruppo dirigente che in quel frangente si è preso la briga di traghettare l’Ascom verso nuovi lidi avesse difettato di fiducia, forse oggi non saremmo qui a festeggiare l’ingresso nel nostro Settantesimo e non avremmo bilanci in ordine e aziende che credono nell’associazione”.
Un po’ come dire: il terziario padovano ha forza economica e morale per ripartire e per farlo può contare sull’Ascom.
Padova 2 gennaio 2015
