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ACCISE CARBURANTI: ANCHE PER LA GUERRA D’ETIOPIA

PADOAN (PRESIDENTE BENZINAI ASCOM PADOVA): “ADERIAMO ALLA PETIZIONE INDIRIZZATA AL MIO OMONIMO MINISTRO PADOAN PER NON PAGARE PIU’ GABELLE ASSURDE”.
ABOLENDO LE ACCISE VECCHIE DI ALMENO 20 ANNI UN RISPARMIO PER GLI AUTOMOBILISTI DI 264 EURO L’ANNO
L’idea non è sua, ma l’ha subito sposata in pieno.
“Anche perché quella contro le accise assurde sui carburanti è una battaglia che ci vede protagonisti da ormai almeno un decennio”.
Paolo Padoan è il presidente dei gestori di impianti carburante dell’Ascom di Padova, mentre Roberto Beninato è un cittadino/consumatore che ha deciso di lanciare una petizione sul webcontro le accise assurde che gravano sui carburanti dal titolo accattivante: “non voglio più pagare la guerra d’Etiopia quando faccio il pieno”
La petizione è rivolta al ministro dell’economia Pier Carlo Padoan che, guarda caso, porta lo stesso cognome del presidente dei benzinai.
“Spero che la comune “gens” – sottolinea con la dovuta ironia Paolo Padoan – convinca il ministro a togliere di mezzo gabelle che, all’elencarle, fanno ridere ma, al tempo stesso, fanno piangere il portafogli e, per quanto ci riguarda, comprimono i nostri già miseri introiti limitati a 3 centesimi per litro”.
L’elenco, se nella sua parte temporale più vicina, sembra legittima (terremoto dell’Emilia del 2012, alluvione in Liguria e Toscana del 2011, immigrati del post crisi libica del 2011, manutenzione dei beni culturali e terremoto dell’Aquila del 2009, ve ne sono altre che sono tasse “tout court”, alcune delle quali risalenti alla prima metà del secolo scorso.
C’è infatti l’accisa del “Salva Italia” (la mise Monti sul finire del 2011), quella per l’acquisto degli autobus ecologici, c’è il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004 (che di contratti ne hanno, per fortuna loro, avuti anche altri), c’è la guerra in Bosnia del ’96, quella in Libano dell’83, c’è il terremoto dell’Irpinia dell’80, del Friuli del ’76 (ma i friulani da tempo hanno finito di ricostruire) e ci sono, per un finale scoppiettante, le accise per il terremoto del Belice (1968), per l’alluvione di Firenze (1966), per il Vajont (1963) e per la crisi di Suez del ’56.

“Ma la chicca finale – sottolinea il Padoan presidente dei benzinai dell’Ascom – è la guerra d’Etiopia del 1935 per la quale gli automobilisti pagano 0,000981 euro per ogni litro che mettono nel serbatoio”.
Ma a forza di millesimi, se solo si togliessero le accise che vantano un’anzianità ultraventennale, il risparmio – ha calcolato il promotore della petizione – sarebbe di qualcosa come 264 euro l’anno considerando un consumo medio di due pieni al mese.
La petizione, che ora vanta il sostegno dei benzinai dell’Ascom, ha già valicato le centomila adesioni. Chi volesse farla propria non deve fare altro che collegarsi al sito Change.org, specializzato in iniziative del tipo.
Speranze di successo?
“Poche – ammette il Padoan presidente dei gestori padovani – ma sarebbe già qualcosa se il governo evitasse di prenderci in giro. Dal 1935, l’Italia è un po’ cresciuta e non è giusto, né serio, che i suoi cittadini vengano ancora considerati alla stregua di tanti stupidi che pagano e stanno zitti. Sono tasse? Almeno si abbia l’onestà di chiamarle tali senza sfruttare la foglia di fico di emergenze che, nella gran parte dei casi, sono finite da un pezzo!”.

 

Padova 13 gennaio 2016