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CON LA LEGGE DI STABILITA' PIU' WELFARE PRIVATO

LA LEGGE DI STABILITA’ APRE AD UN WELFARE SEMPRE PIU’ PRIVATO.
L’ASCOM: “PRONTI A SVILUPPARE NUOVI CAMPI D’INTERVENTO FORTI DELL’ESPERIENZA MATURATA IN QUESTI ANNI”
Il welfare? Sempre più “privato” e sempre meno “statale”. Arriva dalla legge di Stabilità 2016 una novità che non mancherà di essere apprezzata dai dipendenti che sono oggetto dei benefit, ma anche dalle aziende che li elargiranno.
Tutto merito del fatto che gli stessi benefit, dallo scorso gennaio, non sono assoggettati a tassazione né a contribuzione in capo al dipendente, anche se concessi in base a un contratto, accordo o regolamento aziendale (seppur a determinate condizioni).
“Riteniamo che possano essere totalmente deducibili dal reddito di impresa – spiegano negli uffici dell’Ascom - se le opere e i servizi offerti ai lavoratori derivano da un vincolo contrattuale; parzialmente deducibili, invece, se erogati volontariamente”.
Qualche dubbio resta legato alle immancabili specifiche tecniche che quasi mai accompagnano fin dalla nascita il provvedimento di legge, ma di sicuro sono escluse dalla formazione del reddito di lavoro dipendente l’utilizzazione delle opere e dei servizi concessi ai lavoratori, a patto che gli stessi abbiano finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto.
Con la legge di Stabilità 2016 sono stati esplicitamente inclusi anche i servizi di educazione offerti dalle scuole dell’infanzia, i centri estivi o invernali per i bambini, nonché l’assistenza a familiari anziani o non autosufficienti.

“Un’inclusione – spiega il direttore dell’Ascom, Federico Barbierato – che ci ha indotti a valutare l’ipotesi di fornire, attraverso il gruppo di 55 nostre imprese riunite in Assonidi, l’opportunità di realizzare un servizio nido di assoluta qualità che i datori di lavoro potranno offrire come benefit ai propri dipendenti”.
Per fruire dell’agevolazione è necessario che i benefit siano messi a disposizione della generalità dei dipendenti o a categorie omogenee di essi, ma ne possono beneficiare anche i familiari.
“Quando prevalgono i criteri della sussidiarietà e della mutualità – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – noi non possiamo che rallegrarcene. L’esperienza maturata nel corso degli anni dimostra che intervenire in favore dei collaboratori e dei loro familiari con sostegni in campo assistenziale, sanitario e formativo, ha riflessi estremamente positivi dall’una e dall’altra parte. Vedere dunque che lo Stato, pur facendo “di necessità virtù”, nel senso che pur partendo da oggettive difficoltà di bilancio, “apre” al welfare aziendale “esentasse”, è un bel segnale che va nella direzione da noi sempre auspicata, quella cioè di avere costi contenuti e massima flessibilità”.

 

Padova 19 febbraio 2016