IL PRESIDENTE BERTIN: “A RISCHIO UN’ECONOMIA CHE DA’ LAVORO A CIRCA 10MILA PERSONE”
“L’incompatibilità della presenza dei migranti in una località turistica è già stata sperimentata con risultati negativi (tanto da essere stata conclusa in via definitiva) in quel di Eraclea, assurdo pensare di poterla riproporre ad Abano e Montegrotto”.
E’ netta la posizione dell’Ascom Confcommercio di Padova sull’ipotesi di arrivo di migranti al 1° Roc aponense.
“Quando si prendono decisioni di questo tipo – precisa il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – bisogna avere ben presente il quadro della situazione. Abano e Montegrotto sono località che vivono di turismo e vivere di turismo significa che gran parte dei posti di lavoro sono dipendenti da questo comparto. Metterlo anche solo nella condizione di far temere ai turisti che le località non siano più sicure significa mettere in discussione un’intera economia che, al di là dei numeri espressi dal settore alberghiero, che solo molto rilevanti, presenta anche qualcosa come 1.582 tra negozi e pubblici esercizi. Mettendo insieme le due componenti si arriva tranquillamente a diecimila persone tra dipendenti, titolari e collaboratori familiari. Ha senso, di questi tempi, che un settore che sta faticosamente cercando di riconvertirsi per non perdere terreno, venga esposto ad una simile rischio?”.
Bertin non risparmia le critiche nei confronti del governo.
“L’impressione – conclude il presidente dell’Ascom – è che al Viminale prendano le decisioni senza calcolare i danni collaterali. A noi nessuno ha chiesto nulla ma dubito che qualcuno si sia impegnato a cercare questi dati che pure sono di dominio pubblico ma che, evidentemente, non interessano a nessuno.
Una base dismessa e un commissario prefettizio (evidentemente con le mani legate) non possono essere gli elementi fondamentali per scelte che rischiano di mandare in malora l’economia di un bacino termale che è, da sempre, sotto i riflettori, non sempre benevoli, della stampa tedesca”.
Padova 13 settembre
2016