FIRMATO TRA ASCOM E ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEI LAVORATORI L’ACCORDO PER LA DETASSAZIONE DEI PREMI DI RISULTATO.
BUSTE PAGA PIU’ PESANTI SENZA GRAVARE SUI BILANCI AZIENDALI
I benefici della detassazione dei premi di risultato per i dipendenti del settore privato previsti dalla Legge di Stabilità e dal successivo decreto ministeriale non potranno derogare da due punti cardine: innanzitutto la stipula di un accordo collettivo sottoscritto a livello aziendale (firmato da azienda e rappresentanze sindacali aziendali oppure, ove esistenti, dalle Rsu) o a livello territoriale (firmato dalle associazioni datoriali e sindacali mediante le rispettive strutture provinciali o regionali).
Ed è ciò che è avvenuto nei giorni scorsi a Padova dove le rappresentanze sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs-Uil e Ascom Confcommercio hanno sottoscritto l’accordo che dunque è fruibile dalle imprese iscritte all’associazione di piazza Bardella.
“La legge – spiegano all’Ascom – prevede che le intese sindacali contengano alcuni parametri specifici per misurare in concreto gli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione conseguiti in azienda”.
Questi criteri, secondo il decreto attuativo, possono essere diversi: aumento della produzione e risparmi connessi al migliore utilizzo o al risparmio dei fattori produttivi. Quest’ultimo elemento può essere conseguito anche tramite la riorganizzazione dell’orario di lavoro (il decreto precisa che il riferimento riguarda l’orario normale, diverso dallo straordinario) ed altro.
“Le aziende – evidenziano all’Ascom – potranno consentire ai loro dipendenti di ottenere buste paga più pesanti qualora vengano riconosciuti premi di produttività che rispettino i parametri contenuti nell’accordo”.
“L’accordo – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – conferma il ruolo e l’importanza delle associazioni di categoria la cui partecipazione è condizione indispensabile per ottenere i benefici di legge. Che poi da anni i rapporti con le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil siano più che collaborativi, aiuta non poco nel perseguire l’obiettivo comune di offrire maggiori risorse ai collaboratori senza gravare sui bilanci aziendali”.
Padova, 15 giugno 2016