L’AUTO IN PROVINCIA DI PADOVA INGRANA LA QUARTA: NEL 2015 (DATI FINALI) OLTRE 3000 IMMATRICOLAZIONI IN PIU’ RISPETTO ALL’ANNO PRECEDENTE.
MASSIMO GHIRALDO (PRESIDENTE CONCESSIONARI ASCOM): “CRISI ALLE SPALLE GRAZIE ALLA VOGLIA DI ECO-COMPATIBILITA’ DEGLI AUTOMOBILISTI”
Uno stock di più di 3mila auto (esattamente 3186) ed una percentuale di aumento delle vendite pari al 14,73%.
Sono questi i due dati che meglio di ogni altro documentano la ripresa del mercato dell’auto nel padovano nel corso del 2015.
“Chiudiamo decisamente meglio di come avevamo archiviato il 2014 – commenta Massimo Ghiraldo, presidente dei concessionari di automobili dell’Ascom Confcommercio di Padova – con una progressione significativa visto che i primi sette mesi dell’anno si erano chiusi con un +13,02%, i primi dieci con un +14,14% ed il consuntivo 2015 si chiude con un bel 14,73% che fa il paio anche con il dato del solo dicembre che si attesta al 15,71%”.
Ben 2033 le auto vendute nell’ultimo mese dell’anno appena trascorso (contro le 1757 del 2014) quando è noto come dicembre sia tradizionalmente un mese “freddo” per le immatricolazioni che vengono rallentate in favore del mese successivo per classificare la vettura nel primo semestre dell’anno nuovo.
Complessivamente molto buono anche il confronto con le altre province: Padova è prima per valori assoluti visto che sopravanza Verona di 176 unità, Vicenza di 3089 e Treviso di 4254. Meno positivo il confronto su base percentuale con Vicenza che aumenta le vendite del 18,32% e Verona del 15,20%.
Ma vediamo, un po’ più nel dettaglio, le vendite per marchi.
Fiat si conferma la regina con 3996 vetture nell’arco dei dodici mesi. Quasi 500 in più dell’anno prima con un aumento del 13,59% ma con una quota di mercato che si assottiglia, seppur di poco, passando dal 16,26% al 16,10%.
A seguire Volkswagen che totalizza 2136 auto contro le 2020 del 2014 e dunque con un incremento del 5,74% ma con una quota che scende dal 9,34% all’8,61%.
Terza piazza per Opel (1610 vetture nel 2015 contro le 1310 del 2014) con un incremento del 22,90% ed una quota di mercato che passa dal 6,06% al 6,49% e appena giù dal podio Ford che con le sue 1555 vetture vendute nel 2015 migliora del 14,93% rispetto all’anno precedente (ne aveva venute 1353) e aumenta la sua quota di mercato di un centesimo di punto passando dal 6,26% al 6,27%.
Seguono poi le francesi. Peugeot migliora le sue vendite del 12,50% e passa da 1312 del 2014 a 1476 del 2015, ma in termini di quota di mercato scende dal 6,07% al 5,95%. Renault cresce meno (1335 vetture nel 2015 contro le 1276 del 2014) con un incremento del 4,62% e la sua quota passa dal 5,90% del 2014 al 5,38% del 2015.
Capitolo curiosità. Nel corso del 2015 non è stata venduta in provincia di Padova nessuna Dodge e nessuna Morgan (una l’anno prima per entrambi i marchi), mentre una vendita l’hanno registrata Bentley (come nel 2014), Great Wall (ne aveva vendute 3 nel 2014), Infiniti (che passa da 11 a 1) e Lamborghini che conferma la sua vendita annuale. Otto invece le Ferrari vendute contro le 11 del 2014 a dimostrazione che la rossa di Maranello è impermeabile alle crisi. Magari non eclatante nei numeri ma significativo perché si tratta di auto elettriche è infine il dato della Tesla: 6 vetture vendute contro le 2 del 2014.
Tra i marchi che assommano almeno un centinaio di vetture vendute (poco significative le vendite al di sotto di questo quantitativo dove gli sbalzi percentuali sono molto marcati), spiccano Mazda (+187,50% con un valore assoluto di 161 auto contro le 56 del 2014), Smart (138% con un immatricolato che passa da 100 a 238) e Land Rover che da 335 fa un balzo a 618 con un incremento dell’84,48%.
“Direi – commenta Ghiraldo – che il mercato conferma la fine della crisi, l’avanzata delle nuove tecnologie, il consolidarsi dell’ibrido e dell’elettrico ed, in ultima analisi, la voglia di novità e di più eco-compatibilità che sta interessando gli automobilisti. Tutto questo nonostante l’Italia presenti difficoltà di non poco conto e da noi più volte denunciate come, ad esempio, gli alti costi assicurativi ed un prezzo dei carburanti che, nonostante il petrolio sia ai minimi, continua a scontare l’effetto sul prezzo di accise che risalgono persino alla guerra d’Etiopia!”
Padova, 20 gennaio 2016