ER L’ASCOM IL TRITACARNE MEDIATICO RISCHIA DI FARE PIU’ DANNI DI QUANTI GIA’ NON NE ABBIA PROCURATO IL SOLO ANNUNCIO DELLA DESTINAZIONE DELL’EX BASE ALL’ACCOGLIMENTO.
GHIRALDO (PRESIDENTE MANDAMENTO TERMALE): “PRIMA GLI SCANDALI, ORA I MIGRANTI: RISCHIAMO IL KO”
“Un uno-due che rischia di metterci al tappeto!”
Usa la metafora pugilistica Michele Ghiraldo, presidente mandamentale dell’Ascom delle terme per fotografare il momento “estremamente critico – sottolinea - che sta attraversando l’area termale euganea”.
“Non abbiamo ancora superato lo choc degli arresti che hanno coinvolto gli amministratori di Abano e Montegrotto – continua Ghiraldo – che ci è piombato addosso il drammatico problema del temuto arrivo dei migranti al 1° Roc, una prospettiva nefasta per un’economia delicata qual è quella turistica basata, essenzialmente, sulla voglia di tranquillità espressa di chi sceglie le nostre località”.
Una tranquillità oggi percepita come svanita in seguito al battage mediatico che sta offrendo, pur in assenza dei migranti, l’immagine di una Abano sotto assedio.
“Se c’è qualcuno che ha palesato tutta la propria contrarietà alla trasformazione del 1° Roc in un hub per i migranti fin dal primo accenno di una possibile destinazione dell’ex base a questo scopo – continua il presidente mandamentale dell’Ascom – questa è stata l’Ascom di concerto con Federalberghi Abano Montegrotto. Poi c’è stata una positiva presa di coscienza generale che però è finita, suo malgrado, nel tritarne mediatico”.
A questo punto la convinzione è che non siano certo le dirette televisive che sfruttano le legittime preoccupazioni della cittadinanza quelle che potranno risolvere la questione in positivo, anzi.
“E’ sufficiente – segnala Ghiraldo – fare un giro di telefonate tra le reception degli hotel per sentirsi confermare che prima ancora che la disponibilità della camera i potenziali clienti chiedono se è confermata la presenza dei migranti”.
Insomma sono altre le strade da battere.
“Detto in estrema sintesi – chiarisce il presidente mandamentale dell’Ascom – l’economia delle terme euganee, con buona pace anche di chi, spinto da tensione solidaristica, dice che una mediazione in tal senso è possibile, non può sopportare l’arrivo dei migranti. In ballo ci sono i redditi di diecimila famiglie che non possono rischiare di rimanere senza lavoro per il semplice motivo che ad Abano c’è una base dismessa che può servire alla bisogna. Qui non è questione di mancata solidarietà, ma di puntuale valutazione dei problemi: se vogliamo rischiare di vedere la chiusura degli hotel e dei negozi facciamo di Abano e Montegrotto l’hub dei migranti. Se invece vogliamo che Abano e Montegrotto siano ancora fonte di reddito per migliaia di famiglie allora dobbiamo convincere il ministero che la scelta del 1° Roc è la più sbagliata”.
Ed è in questo senso che Ascom e Federalberghi si sono mosse anche in sede romana.
“Se arriveremo al risultato di escludere l’ex base dal novero delle caserme atte all’ospitalità dei migranti – continua Ghiraldo – i cittadini devono sapere che ciò è frutto di un lungo lavoro del nostro sistema che ha badato al risultato piuttosto che alla ribalta mediatica”.
“Una strategia – conferma il presidente provinciale Patrizio Bertin - che all’Ascom avevamo prospettato fin dall’inizio convinti che la grancassa avrebbe creato solo danni. Ora che i danni cominciano ad essere contabilizzati, dobbiamo cercare di arrivare in fretta alla chiusura della vicenda evitando, per quanto possibile, che alle tv nazionali si aggiungano anche quelle internazionali. Dovessero arrivare anche quelle direi che per Abano e Montegrotto, anche in assenza di un solo migrante, si prospetterebbe una stagione di licenziamenti e di chiusure di esercizi. E questa, per noi, non è un’opzione accettabile”.
Abano - Montegrotto 5 ottobre 2016