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PRONTI A PARTIRE I LAVORI PER L’IPERCENTRO DI DUE CARRARE

MA L’ASCOM NON CI STA: “NOI COME SAN GIORGIO CONTRO IL “DRAGO” CHE FARA’ SPARIRE DECINE DI NEGOZI IN MOLTI COMUNI DELLA ZONA”
“Dicono che il drago stia per risvegliarsi. Se così sarà dovremo attrezzarci per combatterlo”.
Usa la metafora fantasy legata a San Giorgio (che è poi patrono di uno dei due centri che fondendosi formarono Due Carrare nel 1995) il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, ma la preoccupazione per il via libera all’ipermercato che dovrebbe sorgere in fronte al castello del Catajo, è fortissima.
“Così come fortissima sarà comunque la nostra opposizione – continua il presidente – nei confronti di un progetto che cementificherà un’area vasta 32mila metri quadrati, che sfregerà il contesto ambientale nel quale sorge il castello e che avrà riflessi pesantissimi sui negozi di vicinato di una vasta area di comuni contermini, peraltro già interessati alla progettata costruzione dell’Aliper di Abano Terme”.
Pesantemente osteggiato dall’Ascom (avvenne proprio a Due Cararre la prima manifestazione poi seguita da molte altre in tutta la provincia ed in regione) e “sedato” dalla crisi che, di fatto, ne ha rinviato la costruzione, il mega centro torna ora prepotentemente alla ribalta nonostante sia ormai in atto da tempo la “cannibalizzazione” di questi centri: dove ne nasce uno nuovo ne muoiono altri di vecchi lasciando interi territori in balia del degrado.
“Mi dispiace – continua Bertin – che anche il sindaco Moro si presti ad “incensare” un’opera che apparentemente creerà posti di lavoro ma che, come è ampiamente documentato, per ogni posto nuovo ne farà perdere quattro tra titolari e dipendenti dei molti negozi che saranno costretti a chiudere”.
Per offrire qualche esempio non serve andare molto lontano. Basti citare i Mercatone Uno della nostra provincia ma, soprattutto, è di queste ore la chiusura del centro commerciale Grancasa di Villorba con il conseguente licenziamento di 24 dipendenti.
“Il sindaco – affonda il presidente dell’Ascom – parla di solidità finanziaria, di progettazione “alla Santiago Bernabeu”, di magnifiche rotonde per la viabilità, di “edificio moderno e luminoso”. Peccato che i centri abitati di tutta la zona perderanno l’illuminazione delle vetrine dei negozi che chiuderanno e che, non più attivi, non rappresenteranno più un deterrente al degrado e alla criminalità”.
Dunque, opposizione dura. Ma come se, come dice il sindaco, “non possiamo in alcun modo fermare la procedura”.
“A parte il fatto – conclude Bertin – che è sempre la volontà politica che determina le scelte, quando i lavori cominceranno, se cominceranno, il nostro presidio sarà costante. Non sarà difficile trovare delle lacune nella pratica costruttiva ed in quel caso potrebbe essere la magistratura o lo Spisal a far chiudere il cantiere”.
Insomma: se il drago si sveglierà, l’Ascom (in versione San Giorgio) sarà pronta a sguainare la spada. In senso figurato, ovviamente, ma non per questo meno deciso!

 

Due Carrare 16 giugno 2017