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TRAM: PER L’ASCOM SI PUO’ FARE


IL PRESIDENTE BERTIN: “PURCHE’ I CANTIERI ABBIANO DATE CERTE, SI CONFERMI L’ATTUALE TIPOLOGIA E TUTTI, AMBIENTALISTI COMPRESI, FACCIANO UN PASSETTINO INDIETRO. INOLTRE LA CAMERA DI COMMERCIO VENGA IN AIUTO ALLE IMPRESE"

La nuova linea del tram si può fare.
“Purchè siano chiare alcune cose”. Il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin, ne è convinto: “E’ inutile fare voli pindarici o vestire i panni delle nuove Cassandre. La mobilità in città è fondamentale ed è fondamentale per i cittadini e per le attività economiche”.
Ma non a tutti i costi.
“Non a tutti i costi – continua il presidente dell’Ascom – nel senso che non sono accettabili cantieri che durano anni o ipotesi di cambi di rotta che non farebbero altro che fare del trasporto urbano di Padova il proverbiale “una scarpa e uno zoccolo”. E poi tutti dobbiamo fare un passettino indietro, compresi gli ambientalisti”.
Ha le idee chiare il presidente dell’Ascom e non ha timore ad esporle.
“Per i cantieri – prosegue – vogliamo garanzie: aperture e chiusure devono avere date fisse e, soprattutto, certe e rispettate. Esistono soluzioni “prefabbricate” che consentono la posa dei binari in tempi rapidissimi: è ciò di cui abbiamo bisogno in modo da ridurre a pochi giorni, non a mesi, il disagio di chi opera nella zona. E questo deve essere il sacrificio richiesto ai commercianti”.
Agli ambientalisti Bertin chiede invece che il parco Iris non sia un tabù.
“Se hanno a cuore una viabilità “pulita” – sottolinea – devono anche rendersi conto che qualcosa devono concedere anche loro, così come ritengo indispensabile che, in aiuto alle categorie economiche, intervenga anche la Camera di Commercio che grazie ai fondi recuperati con le dismissioni è nella possibilità di dare una mano ai colleghi che, nel periodo dei cantieri, vedranno di sicuro ridurre gli affari”.
Alla politica, infine, Bertin rivolge il pressante invito a non cedere alle facili suggestioni della polemica di parte.
“Non esiste – mette in chiaro – che si pensi a soluzioni diverse rispetto al tram oggi in esercizio. Il nuovo non può che essere compatibile con quello già in essere soprattutto se lo pensiamo in chiave evolutiva, cioè con la realizzazione di altre linee. Insistere su bus elettrici o tram tradizionale può essere un bell’esercizio dialettico per chi ama più le parole che i fatti, ma se vogliamo guardare avanti con pragmatismo, non possiamo fare altro che prendere atto che il futuro ha già solide basi nel presente”.
Ma come procedere?
“La mia proposta è semplice – conclude Bertin – il Comune istituisca una commissione “ad hoc” della quale facciano parte anche le categorie economiche. Queste avranno il compito di verificare i punti critici in fase progettuale, tenere informati i propri associati sui diversi “step” e, soprattutto, controllare il procedere dei lavori. Se si vuole le condizioni per progettare il futuro e progettarlo bene, ci sono tutte”.

Padova 11 gennaio 2018