PADOVA COME ALESSANDRIA. IL PRESIDENTE DELL’ASCOM, PATRIZIO BERTIN, SULL’ESEMPIO DELL’AMMINISTRAZIONE ALESSANDRINA, CHIEDE CHE I 104 COMUNI PADOVANI “SCONTINO” LE TASSE A CHI RIAPRE UN NEGOZIO SFITTO DA ALMENO TRE MESI.
E RILANCIA: “DAI PARTITI, NEI PROGRAMMI ELETTORALI, MI ATTENDEREI QUALCOSA DEL TIPO”
L’idea del Comune di Alessandria, che rimborserà Tari, Tasi, Cosap e imposta di pubblicità a chi farà in modo che si rialzi la saracinesca di un negozio sfitto da almeno tre mesi, piace anche all’Ascom di Padova, che chiede alle 104 amministrazioni municipali della provincia di procedere allo stesso modo.“L’idea è buona – commenta il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – e direi che, indipendentemente dal colore dell’amministrazione alessandrina, non è un’idea né di destra né di sinistra ed anzi cerca, pragmaticamente, di riaccendere le luci di quelle tante, troppe vetrine che, nei nostri paesi ed in città vengono inesorabilmente spente. Vorrei ricordare peraltro che proprio con l’Ascom locale di Alessandria abbiamo di recente collaborato per presentare il progetto di start up innovativa “Metromappa” di Confcommercio”.
Per l’Ascom la struttura della norma che il consiglio comunale di Alessandria si appresta ad approvare, è valida anche per il nostro territorio.
“Da quanto abbiamo appreso – prosegue Bertin – nell’incentivo sono previsti anche gli ampliamenti ma non vale per la grande distribuzione, cioè per quei negozi che superano i 2.500 metri quadrati, né per le tipologie di attività come le sale slot, i compro oro ed i sexy shop”.
Vale invece per gli studi professionali, compresi quelli che non si affacciano sulla strada, purchè nell’arco di sei mesi ci sia un ritorno in termini di maggiore occupazione.
Fin qui Alessandria.
Ma che l’appello di Bertin ai 104 Comuni padovani sia una sorta di messaggio “a nuora perché suocera intenda” è lo stesso presidente a definirlo nei contorni.
“Non mi dispiacerebbe se in campagna elettorale – conclude il presidente dell’Ascom – qualche partito (o magari anche tutti) mettessero nel loro programma una riforma del commercio che, tra le altre cose, potesse prevedere anche un incentivo di questo tipo. Sarebbe una dimostrazione di vicinanza al settore che non ci dispiacerebbe affatto”.
Padova 25gennaio 2018