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CYBER-CRIME: LE AZIENDE DEL COMMERCIO A RISCHIO

IL CYBER-CRIME COLPISCE SOPRATTUTTO IL COMMERCIO CON DANNI VALUTATI IN 1 MILIARDO E 800 MILIONI DI EURO.
IL CONSIGLIO DELL'ASCOM: "ATTENZIONE SOPRATTUTTO ALLE E-MAIL DI PHISHING MASCHERATE DI UFFICIALITA'. MEGLIO NON APRIRLE"
Il dato è allarmante: in Italia un commerciante su sei, di media, è vittima di truffe tramite e-mail di phishing, molto spesso ben mascherate da indirizzi simil-ufficiali.
"Verrebbe da dire - ammonisce il presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin - che la cosa migliore da fare è ignorare tutto quanto subodora di ufficialità visto che anche la semplice apertura degli allegati può rivelarsi molto dannosa".
In effetti il problema è grave.
Nel 2017, come rivela un'indagine Intellegit (start up sulla sicurezza dell'Università di Trento) per Confcommercio, in Italia sono stati oltre 250mila gli esercizi commerciali colpiti da un cyber-attacco per un danno complessivo di circa 1 miliardo e 800 milioni di euro, una cifra comunque stimata per difetto perché non comprende le perdite indirette diverse dalle ore di lavoro impiegate per risolvere il problema.
E', dunque, elevata la vulnerabilità degli esercizi commerciali la cui attività, nel 96,3% dei casi, è a rischio cyber-criminalità così come risultano poco o per nulla sicuri quasi la metà dei siti internet delle stesse attività commerciali; quasi un commerciante su due non è consapevole di questi rischi e la misura di protezione più utilizzata (nel 90% dei casi circa) è costituita da software antivirus e firewall, mentre decisamente in pochi pensano ad una copertura assicurativa.
Inoltre, solo il 44,4% di questi episodi è stato denunciato alle autorità competenti, talvolta perchè si è ritenuto che i costi patiti fossero comunque più sopportabili rispetto all'iter di contrasto dell'azione truffaldina, più spesso perchè (ed è il caso del phishing) perchè si teme di essere considerati degli sprovveduti.
"Va detto che le cyber-minacce - spiegano i tecnici del data center dell'Ascom - sono in continua evoluzione e destinate a crescere in un mondo sempre più connesso e digitalizzato e questa tendenza non risparmia il settore del commercio che subisce attacchi sia contro gli strumenti informatici dell'attività commerciale (malware, attacchi DoS e black hat hacking), sia contro l'attività commerciale stessa attraverso strumenti informatici, appunto come le frodi tramite email di phishing". 
L'indagine, come si è detto, è stata realizzata su un campione nazionale (con tre focus specifici su Milano, Roma e Bari) ma i dati, piuttosto omogenei, possono tranquillamente essere traslati anche per ciò che riguarda la realtà padovana che, in termini di costi, ha dovuto sopportarne di tre tipologie diverse.
"Si tratta - continuano i tecnici dell'Ascom - di costi innanzitutto di protezione (sostenuti dai commercianti per dotarsi di sistemi di sicurezza contro le cyber-minacce), quindi di costi diretti (perdite monetarie subite da un commerciante nel caso sia stato vittima di un cyber-attacco) ed infine di costi indiretti (quantificazione monetaria di una serie di danni immateriali cui un commerciante può incorrere come conseguenza di un episodio di cyber-criminalità)".
"Se consideriamo che l'analisi di vulnerabilità condotta dai ricercatori dell'Università trentina - conclude il presidente Bertin - ha messo in luce come un sito su due sia poco o per nulla sicuro (48% del totale del campione) significa che il mondo del commercio non solo è molto esposto ad attacchi da parte dei cyber-criminali, ma purtroppo ne sottovaluta anche la potenzialità negativa. Per questo consigliamo i nostri associati di rivolgersi ai nostri uffici in presenza si situazioni poco chiare: saremo in grado di assisterli e, dove necessario, consigliare gli strumenti di difesa più adeguati".
Con un'avvertenza: rivolgersi all'Ascom prima di essere "sotto tiro" e, di sicuro prima di fare qualche click galeotto! 

Padova 15 febbraio 2018