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PER I PONTI DEL 25 APRILE E DEL 1° MAGGIO ARRIVI DI TURISTI IN AUMENTO A PADOVA


“MERITO DELL’INCREMENTATO APPEAL DELLE CITTA’ D’ARTE MA, PER PADOVA, ANCHE DELLE POSITIVE USCITE SULL’URBS PICTA, SUL QUARTO POSTO PER INCREMENTO TURISTICO DEGLI ULTIMI SETTE ANNI E PER LA MOSTRA DI MIRO’

”Merito dell’anticipo d’estate (Padova venerdì, con 26 gradi è stata una delle città più calde d’Italia) cresce la voglia di viaggiare e di godersi il doppio ponte del 25 aprile e del 1° maggio.
Secondo Federalberghi Confcommercio saranno infatti 7 milioni e 969mila, per un giro di affari 2,85 miliardi di euro, gli italiani che si muoveranno per la festa della Liberazione, mentre 7 milioni 517mila (per circa 2,46 miliardi) lo faranno per il 1° maggio con una spesa media pro capite destinata al viaggio e comprensiva di tutte le voci (trasporto, alloggio, cibo e divertimenti) che viene preventivata in 358 euro contro i 309 euro del 2017. 
E a Padova?
“Anche a Padova assisteremo ad una crescita – annuncia il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – dovuta all’aumento delle preferenze che si riscontrano nei confronti delle città d’arte. Le positive uscite poi di questi giorni (candidatura Unesco per Urbs Picta, quarto posto in Italia per incremento turistico negli ultimi sette anni e mostra di Mirò) stanno facendo il resto”.
"I ponti di primavera – commenta Monica Soranzo, presidente di Ascom Padova Hotels Federalberghi - sono un bel banco di prova in vista dell’intero 2018 anche se il desiderio di viaggio e l'effettivo movimento di viaggiatori andrebbe incentivato con tutti gli strumenti possibili. Invece, da un lato l’incertezza politica e dall’altro una tassazione che di certo non gioca a favore dei bilanci aziendali e, dunque, dei necessari ammodernamenti delle strutture ricettive, fanno sì che anche positivi risultati in termini di arrivi e presenze vengano vanificati da una scarsa redditività delle camere”.
Un obiettivo, quello della maggiore remunerazione delle camere, che maggiori flussi dovrebbero consentire di raggiungere se non altro nel medio periodo.
Purchè la politica si accorga che il turismo è la maggiore “industria” del Paese, potenzialmente in grado di migliorare nettamente il Pil.
“Ed è per questo che dal futuro governo – conclude la presidente Soranzo – ci attendiamo risposte concrete non solo sui grandi temi afferenti il turismo ma anche nei riguardi di tutto quel sottobosco che va sotto il nome di share economy ma che, tradotto, significa anche evasione fiscale e rischio di presenze malavitose per non dire terroristiche”.

Padova 21 aprile 2018