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ACCATTONAGGIO: PER L'ASCOM SBAGLIATO NON SANZIONARE IL RACKET


"RIAMMETTERE" A PADOVA L'ACCATTONAGGIO "NON MOLESTO".

PER IL PRESIDENTE DELL'ASCOM, PATRIZIO BERTIN, E' SBAGLIATO."COMUNICAZIONE ERRATA, NON FAVORIRA' CHI L'ELEMOSINA LA CHIEDE QUASI VERGOGNANDOSI, MA CHI, COMPLICE O VITTIMA DEL RACKET, IMPORTUNERA' SOPRATTUTTO GLI ANZIANI"  
"Sbagliato".
Il primo commento del presidente dell'Ascom, Patrizio Bertin, all'idea del sindaco Sergio Giordani di portare in consiglio comunale a Padova la modifica del regolamento di polizia urbana che multava accattonaggio molesto e richiesta di elemosina, è racchiuso in una parola.
Poi l'analisi è più articolata.
"Trovo che la comunicazione - spiega - sia talvolta molto più importante degli aspetti reali e, nel caso specifico, dire che non si multa più chi chiede l'elemosina sarà un messaggio raccolto non da chi l'elemosina la chiede quasi (o senza quasi) vergognandosi, ma da chi, complice o vittima del racket, non solo sarà più insistente ma, essendo difficile distinguere tra accattonaggio semplice e accattonaggio molesto importunerà soprattutto i più anziani, spesso impauriti e dunque, di fatto, "costretti" ad elemosinare pena ritorsioni che possono andare dal semplice ed innocuo improperio alla ben più dannosa vettura strisciata".
Bertin dunque teme l'approccio ideologico.
"Sinceramente non so nemmeno se multe, nell'epoca Giordani, siano mai state comminate a poveri "non fastidiosi" che chiedevano l'elemosina. Per contro, il fatto stesso che esista un provvedimento che limita la possibilità di fare accattonaggio ha ridotto (non eliminato di certo) la presenza di personaggi che, pur di racimolare un po' di euro (che spessissimo finiscono in tasche altrui), non smettono di tampinarti. Serve dunque un provvedimento che, sostanzialmente analogo all'esistente, ma di ben altro spessore comunicativo, "autorizzi" di fatto il ritorno di chi, come dice il sindaco, "chiede con insistenza, disturba, pretende e mette a disagio le altre persone?
"Tutto questo, evidenzia il presidente dell'Ascom Confcommercio padovana, mentre si avviano esperimenti come il "daspo" o i "cittadini sentinella" che vanno nel senso esattamente opposto a quello della "liberalizzazione" dell'accattonaggio.
"Ripeto - conclude Bertin - più che la sostanza, in questi casi, conta ciò che si dice, magari solo per dare un'idea di maggiore umanità. Ad , peraltro, un problema analogo è stato se non proprio risolto molto mitigato dal combinato realizzato dal potenziamento dei controlli della polizia municipale e dall'avvio di una chat su whatsapp dove un'ottantina di commercianti si scambia informazioni su presenze e movimenti sospetti. Niente di trascendentale, ma qualcosa di efficace e, soprattutto, niente di ideologico".  

Padova 1° luglio 2018