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REGIONE VENETO CONTRO AIRBNB ABUSIVI: L'OK DI ASCOM PADOVA


L’INIZIATIVA DELLA REGIONE VENETO CONTRO L’ABUSIVISMO DEGLI AFFITTI BREVI TROVA IL PLAUSO DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA.IL PRESIDENTE BERTIN: “STRETTA IMPORTANTE SE VOGLIAMO EQUITA’ E SICUREZZA”

Ben 37.100 quelli registrati.
“Ma il dubbio è che gli appartamenti adibiti all’accoglienza siano molti di più. E non sempre destinati ad accogliere turisti ma, come hanno ben documentato anche recenti azioni delle forze dell’ordine nell’area di via Bernina, a Padova, anche spacciatori”.
Ben venga dunque, per Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, il disegno di legge presentato ieri dall’assessore regionale Caner che prevede che gli alloggi in locazione turistica siano conformi alle prescrizioni urbanistiche, edilizie, igienico-sanitarie  e alle norme per la sicurezza degli impianti. Però sarà soprattutto il codice identificativo dell’alloggio (da riprodurre anche sui siti internet) a determinare lo spartiacque tra autorizzati e non autorizzati in modo così da garantire la vigilanza sulle locazioni turistiche.
Un po’ quello che sta avvenendo anche in altre parti del mondo.
“A New York – continua Bertin - il sindaco Bill De Blasio nelle scorse settimane ha firmato, facendola diventare legge, una norma per regolare il colosso delle case in affitto Airbnb che dovrà consegnare i nomi e gli indirizzi di chi affitta casa in città, un'iniziativa che farà probabilmente scattare una serie di multe. La legge infatti prevede che non si possa affittare il proprio intero appartamento per soggiorni inferiori ai 30 giorni”. 
E’ pur vero che Airbnb si è già opposta al provvedimento puntando il dito contro la nuova legge che obbliga il colosso delle case in affitto e società simili a condividere con le autorità newyorkesi i nomi e gli indirizzi di chi affitta casa in città e questo, secondo Airbnb, violerebbe i diritti costituzionali dei suoi clienti.
“Diciamo che più che i diritti dei suoi clienti – osserva il presidente dell’Ascom di Padova – mette a rischio i suoi profitti, ma la strada, come confermano anche le norme adottate da Amsterdam, è questa”.
Nella capitale olandese Airbnb, dal 2019, dovrà infatti fare i conti con la decisione che prevede che i soggiorni prenotati sul sito per ciascun appartamento non possano superare i 30 giorni annui e saranno esclusi tutti i quartieri più abitati.
Adesso, anche il Veneto va verso una regolamentazione che consentirà di individuare i locali adibiti ad affitti brevi.
“Al netto del fatto – continua Bertin - che forse la tematica richiederebbe un intervento anche da parte del legislatore nazionale al fine di evitare, come successo in Lombardia, impugnature da parte dell’Avvocatura dello Stato, l’iniziativa di Caner è un’ottima notizia che conferma le nostre preoccupazioni in ordine ad un turismo non regolato che trasforma un’opportunità (quella turistica) in una difficoltà (quella di non essere più in grado di governare i flussi). Senza contare i problemi di sicurezza ed il danno all’erario che da questi soggiorni deriva visto che Airbnb continua a rifiutarsi di pagare le tasse”.
“Le notizie che arrivano da Venezia – conferma Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom – sono musica per le nostre orecchie considerato che l’iniziativa della Regione mi sembra vada esattamente nel senso da noi auspicato”.

Padova 13 settembre 2018