IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO VENETO E ASCOM PADOVA CHIEDE CHE LE PROVVIDENZE POST EMERGENZA SIANO DESTINATE IN VIA PRIORITARIA ALLE PICCOLE IMPRESE DEL TERZIARIO.
“A REDDITO ZERO DEVONO CORRISPONDERE ZERO TASSE E ZERO CONTRIBUTI”.
I TIMORI PER LA BUROCRAZIA: “NON ACCETTEREMO CHE UN CAVILLO FACCIA SOCCOMBERE UNA SOLA IMPRESA”
“Adesso che responsabilmente abbiamo chiuso i nostri negozi, i nostri bar, i nostri alberghi, le nostre agenzie, chiediamo che i provvedimenti del governo siano in grado di non far chiudere le aziende per sempre ed anzi di farle ripartire, una volta superata l’emergenza, il più presto possibile”.
Il presidente di Confcommercio Veneto e di Ascom Confcommercio Padova sottolinea come il mondo del commercio, del turismo e dei servizi stia facendo in pieno la sua parte, come del resto ha sempre fatto, ma chiede fin da adesso che le misure di sostegno siano importanti al fine di sostenere la liquidità delle imprese ed il reddito di chi in queste imprese ci lavora”.
Pone però subito una questione pregiudiziale il presidente degli operatori del terziario: “La nostra richiesta nei confronti del governo è che, in via prioritaria, siano favoriti i piccoli del commercio, del turismo e dei servizi. Non solo perché siamo quelli che stiamo subendo gli effetti del blocco totale, ma anche perché, a Padova e nel Veneto, il nostro settore non è “terziario” ma è “primario” nel senso che con le sue 190 mila imprese (in Veneto) e 50 mila (a Padova) costituisce più della metà dell’intera economia locale”.
Dunque, prima i piccoli, per non rischiare di vedere una moria che avrebbe effetti devastanti soprattutto sull’occupazione visto che il terziario è il comparto a più alto tasso di concentrazione di lavoro subordinato. Ma subito dopo l’imperativo sarà quello di evitare che la burocrazia possa anche minimamente mettere i bastoni fra le ruote ad una ripresa che si spera sia la più rapida possibile.
“A parte l’ovvia richiesta – continua Bertin - di rinviare l’imminente scadenza dell’Iva, provvedimento che credo verrà individuato nel nuovo decreto che dovrebbe essere varato entro venerdì e che vorrei sperare preveda, subito, il rinvio di tutte le scadenze di carattere fiscale e contributivo (ma, in linea generale, a reddito zero dovranno corrispondere tasse e contributi zero), siamo seriamente preoccupati per l’impatto che, sulle provvidenze, potrebbe avere la burocrazia. Non potremo accettare che per un cavillo anche una sola delle nostre aziende possa soccombere!”
Padova 12 marzo 2020
