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COME SI POTRA' RIAPRIRE NELLA "FASE 2"? IL COMMENTO DELL'ASCOM


BERTIN (PRESIDENTE CONFCOMMERCIO VENETO E ASCOM PADOVA): "ARRIVARE CON LE NORME ALL'ULTIMO MINUTO E' UNA SOFFERENZA NELLA SOFFERENZA"
CAPITANIO (FEDERMODA ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): "NOI SOTTOPOSTI AL FUOCO DI FILA DI CHI VUOLE VENDERCI DI TUTTO"
INTANTO L'ASCOM ORGANIZZA PER MERCOLEDI' 29 APRILE UN WEBINAR GRATUITO CON LA PARTECIPAZIONE DEL DIRETTORE DELLO SPISAL DELL'ULSS 6
Un paio di date (forse) ci sono: l'11 o il 18 maggio. In uno di quei due lunedì dovrebbero riaprire (mai come in questi mesi l'uso del condizionale ha "condizionato" le nostre vite) anche i negozi finora chiusi per il lockdown. Se si considera che alcuni non hanno mai chiuso (alimentari) e che altri hanno già riaperto (libri, fiori), l'attenzione, in attesa che anche bar e ristoranti riaprano i battenti, si concentra sui negozi del sistema moda. Ma se il quando sembra (quasi) certo, il come è ancora tutto da definire.
"Diciamo che stiamo assistendo ad una disinformazione storica - dichiara il presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova, Riccardo Capitanio - dal momento che nessun decreto parla di sanificazione all'ozono o altri tipi di macchinari che ci vengono proposti come obbligatori. Siamo sottoposti ad un fuoco di fila ad opera di società che citano non meglio precisati decreti legge per venderci di tutto, dalle macchine ai pannelli in plexiglass. Il consiglio che rivolgo ai colleghi è di aspettare le eventuali norme e non procedere al fai da te".
Anche perchè il problema della prova dei capi è stato sollevato dalla stampa ma il governo, almeno fino a questo momento, non ha prodotto nessuna norma al riguardo.
"Dirò di più - avverte Capitanio - nelle scorse settimane abbiamo aperto in piena fase emergenziale i negozi da bambino senza nessun vincolo particolare sia per la prova che per il reso".
Le uniche avvertenze restano dunque sempre le stesse: oltre a quelle generali valide per tutti e che abbiamo imparato fin dal primo momento (no ai contatti ravvicinati, lavaggio frequente ed accurato delle mani, non toccarsi bocca naso e occhi, ecc.), i negozi devono seguire un supplemento di accorgimenti (mascherine e guanti obbligatori, accessi scaglionati in base alla metratura, ecc.), oltre ad una pulizia frequente delle superfici esposte (con particolare attenzione a camerini, maniglie delle porte, cassa, vetrine, servizi igienici, ecc.).
"Sono certo - continua Capitanio - che qualcos'altro si andrà a sommare a questi accorgimenti, ma credo sarebbe un errore anticipare acquisti che potrebbero rivelarsi inutili se non addirittura controproducenti".
Se questo è il consiglio, resta pur sempre il problema dei tempi di adeguamento alla "fase 2".
"Sarà perchè noi si è abituati a ragionare di approvvigionamenti, merce in magazzino e tempistica precisa - incalza il presidente dell'Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin - ma questo arrivare all'ultimo minuto per ogni decisione è una sofferenza nella sofferenza. Anche in questo come in molti altri casi verificati in queste settimane di grave crisi e di autentico sconforto, potersi preparare ha un valore importante quanto se non di più della possibilità di riaprire".
Va dunque in questa direzione il webinar gratuito che l'Ascom Confcommercio propone per il pomeriggio di mercoledì prossimo, 29 aprile, dalle 15 alle 17 e che affronterà i temi relativi all'adozione di misure straordinarie a tutela della salute negli ambienti di lavoro con un occhio di riguardo al quadro legislativo e agli accordi siglati tra le parti sociali il 14 e poi il 24 aprile scorsi.
Al seminario online interverranno, in veste di relatori, Francesco Ciardo, direttore dello Spisal dell'Ulss 6 e Anna Sabbion,
sponsabile dell'Area Ambiente e Sicurezza dell'Ascom e ai partecipanti sarà consentito rivolgere domande.

Padova, 26 aprile 2020