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RIPARTENZA: PATRIZIO BERTIN RIBADISCE: "CI VOGLIONO AIUTI CONCRETI PER LE AZIENDE"


NEL GIORNO DELLA RIPARTENZA IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO VENETO E ASCOM PADOVA PATRIZIO BERTIN SOTTOLINEA LA SODDISFAZIONE PER UNA RIPRESA ATTESA DA PIU’ DI 70 GIORNI MA RIBADISCE LA NECESSITA’ DI INTERVENTI CONCRETI IN FAVORE DELLE IMPRESE
Ha scelto un’ora non canonica per gli incontri con la stampa (le 10 del mattino) ma significativa per il commercio: a quell’ora, infatti, tradizionalmente riaprivano prima di Covid-19 e hanno riaperto oggi gran parte dei negozi, soprattutto quelli del sistema moda. Così Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova ha voluto scegliere proprio quell’ora per sottolineare che, “da questa mattina, riprende la vita”.
“Dopo più di 70 giorni di chiusura – ha detto – siamo pronti a ripartire in sicurezza. Il mondo del commercio, in questo lungo lockdawn, ha sofferto moltissimo e ancora soffre in attesa di interventi di sostegno che tardano ad arrivare, ma ha la voglia e la forza per potersi rialzare”.
“Se da un lato – ha proseguito il presidente – siamo contenti perché oggi quasi tutte le attività hanno potuto ripartire, dall’altro continuiamo ad essere preoccupati per le responsabilità che rischiano di gravare sugli imprenditori se non interverrà un provvedimento di legge chiaro che non lasci spazio alle zone d’ombra attualmente create dal considerare il contagio, peraltro difficilmente dimostrabile, come un infortunio sul lavoro”.
Necessità di interventi a fondo perduto, ritardi nei pagamenti della cassa integrazione, ma soprattutto un taglio drastico alla burocrazia sono altri punti toccati da Bertin nel corso dell’incontro coi giornalisti avvenuto davanti a Palazzo Moroni, sede del municipio di Padova.
“In questi due mesi ed oltre – ha ricordato il presidente – abbiamo cercato in tutti i modi di sostenere un tessuto economico che rischiava, e ancora rischia, di non proseguire il proprio cammino nelle prossime settimane. La riapertura odierna, in questo senso, se rappresenta senz’altro un segnale di speranza, non fuga però i dubbi sulla sostenibilità del sistema condizionato, soprattutto per alcuni comparti, da limitazioni non banali”.
“Noi siamo convinti – ha concluso Bertin – di avere fatto e di fare la nostra parte, così come siamo convinti che le nostre imprese non difettino di buona volontà. Adesso ci attendiamo che anche il governo sia in grado di fare la propria parte. In caso contrario non avremo difficoltà a tornare a mobilitarci così come abbiamo fatto in altre situazioni e così come sappiamo fare a tutela di imprenditori che stanno lottando per difendere le proprie aziende a i propri collaboratori”.

PADOVA 18 MAGGIO 2020