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TRA MOVIDA, PREZZI SCONTATI E LIQUIDITA’ CHE MANCA


IL PARERE DEGLI OPERATORI DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA.
IL PRESIDENTE BERTIN: “ABBIAMO BISOGNO CHE LA GENTE TORNI NEI BAR, NEI RISTORANTI E NEI NEGOZI MA NON E’ AUMENTANDO I PREZZI CHE SI RITORNA ALLA NORMALITA’”

Il presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, Patrizio Bertin, è stato chiaro: “E’ evidente che tutto il nostro comparto sta subendo i costi della ripartenza, ma spingere sulla leva dell’aumento dei prezzi rischia di essere controproducente. In questo momento abbiamo bisogno che la gente torni a frequentare bar, ristoranti e negozi e non è certo aumentando i prezzi che si favorisce questo, almeno parziale, ritorno alla normalità”.
Un ragionamento che Bertin estende anche agli assembramenti che hanno offerto all’Italia l’immagine di una Padova poco rispettosa delle regole.
“Invece non è così - continua il presidente – e sarebbe stato più logico cercare di evitare che ciò potesse accadere. Purtroppo per l’atteggiamento distorto di pochi rischiamo di rimetterci tutti ed è dunque più che naturale che anche da parte del nostro mondo ci sia una censura nei confronti di chi crede che il rispetto delle regole sia un optional. Io capisco e condivido in pieno ciò che, nelle scorse settimane, aveva detto il governatore Zaia che aveva giustamente ringraziato i giovani per il senso di responsabilità con cui avevano affrontato una quarantena illogica per la loro età, ma proprio per questo, nel momento in cui veniva dato il via libera alla possibilità, seppur distanziati e “mascherinati”, di reincontrarsi forse, da parte dell’amministrazione non sarebbe stato male prevedere dei controlli e, magari, anche limitare gli orari”.
Torniamo ai prezzi che, per quanto riguarda i negozi, non registrano scostamenti significativi al rialzo, anzi, soprattutto nel comparto dell’abbigliamento, registrano anche significativi ribassi. Ma andiamo con ordine cominciando dal comparto alimentare.
“Se escludiamo la sanificazione (ovvero mascherine, gel, guanti, ecc.) che soprattutto nelle scorse settimane hanno registrato prezzi in aumento talvolta anche consistenti – riferisce Michele Ghiraldo, presidente di Fida Ascom Confcommercio, il raggruppamento del comparto alimentare – per il resto direi che i prezzi sono in linea col periodo pre-Covid. La frutta e la verdura, primizie escluse (ma questo succede sempre), sono assolutamente nella norma e così dicasi per il “fresco” dove qualche problema si è avuto all’inizio dell’emergenza per latte e uova, problemi riconducibili comunque ad una certa propensione all’accaparramento oggi del tutto scomparso. In sintesi: normalità assoluta”.
E mentre alla pompa il prezzo del gasolio non valica 1,2 euro e la benzina 1,3 (prezzi sconosciuti da molti trimestri), nei negozi di abbigliamento, nonostante i costi non solo non sia scesi ma siano addirittura aumentati, i prezzi del cartellino sono in ribasso.
“L’abbigliamento – conferma Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Ascom Confcommercio Padova – deve fare i conti con una stagione che se tutto fosse stato normale sarebbe stata anche positiva viste le temperature primaverili. Purtroppo però giubbetti e maglioncini sono rimasti sugli scaffali e dunque è naturale che i prezzi siano stati decurtati di un 20% iniziale tendente al 30%. La necessità poi di fare fronte in qualche modo a quasi tre mesi di stop sta facendo il resto, per cui, come ha già avuto modo di dire, se anche l’idea era quella di mantenere i valori, non è certo il caso di stigmatizzare il comportamento di chi sta scontando la merce. Le ricevute sono scadute, gli affitti abbiamo dovuto pagarli e, molti di noi, hanno dovuto anticipare la cassa integrazione che non è arrivata ai dipendenti”.
Insomma nel commercio più che di aumenti si deve parlare di sconti.
“In altre parole – conclude il presidente Bertin – gli aumenti dei costi sono reali e hanno riguardato tutti, ma in questo momento c’è la necessità di non zavorrare un mercato che è già difficile di suo e che senza la liquidità promessa e non ancora arrivata, diventa difficilissimo”.

Padova 20 maggio 2020