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AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO ESCLUSI DALLE PROVVIDENZE DEL GOVERNO

TREVISAN (FNAARC ASCOM CONFCOMMERCIO PADOVA): "DI FATTO SIAMO IMPOSSIBILITATI A SVOLGERE IL NOSTRO LAVORO"

Intermediano più del 70 per cento del Pil del nostro Paese, ma evidentemente, alla luce dei provvedimenti governativi, sono figli di un dio minore.

Stiamo parlando di quegli agenti e rappresentanti di commercio che, di fatto, sono impossibilitati a svolgere il proprio lavoro.

"L'obbligo di chiusura di numerose attività commerciali e turistiche - spiega Carlo Trevisan, presidente degli agenti e rappresentanti della Fnaarc Ascom Confcommercio di Padova e coordinatore del Triveneto - comporta l’impossibilità anche per gli agenti di commercio che operano con queste categorie, a svolgere il proprio lavoro. Nonostante questo nessun provvedimento di sostegno è stato previsto per la nostra categoria".
Eppure non è da oggi che gli agenti reclamano un trattamento paritario rispetto agli altri comparti.
"Al governo - continua Trevisan - anche alla luce dei recenti provvedimenti, abbiamo inviato una nuova lettera che segue quelle del 24 giugno e del 9 settembre scorsi e nella quale esprimiamo tutto il nostro disappunto sollecitando, al tempo stesso, un intervento in quanto riteniamo non più procrastinabile l’adozione di provvedimenti anche in nostro favore".

Provvedimenti che gli ultimi DPCM rendono ancora più urgenti e che gli agenti vogliono credere possano essere ricompresi nell'annunciato (da parte del sottosegretario Misiani) decreto cosiddetto “Ristori” che, per giustizia, dovrebbe ricomprendere anche gli agenti di commercio coinvolti indirettamente dalle chiusure previste e facilmente individuabili attraverso gli specifici codici ATECO.
"Nel caso in cui venisse accolto questo nostro appello - conclude Trevisan - nella lettera inviata auspichiamo che il Governo voglia tener conto delle criticità da noi già segnalate, relativamente all’applicazione del Fondo Perduto per la categoria degli agenti di commercio".

PADOVA 4 NOVEMBRE 2020