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BERTIN: ALLA FINE DELLA PANDEMIA LE DONNE SARANNO SEMPRE PIU' PROTAGONISTE

UN ANTIDOTO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE? IL LAVORO.
TRA PROSPETTIVE DI SGRAVI AL 100% PER CHI ASSUME DONNE, AI NUMERI DELLE IMPRESE PADOVANE GESTITE DA DONNE

Nel giorno dedicato al contrasto della violenza sulle donne, mentre si è costretti, nella nostra provincia, a fare i conti con un nuovo caso di femminicidio, all’Ascom Confcommercio ribadiscono un concetto: “La libertà delle donne passa attraverso la loro indipendenza economica”.
Un’indipendenza che altro non significa se non accesso al lavoro che può essere lavoro autonomo o lavoro dipendente. 

Partiamo da quello dipendente per sottolineare come tra le novità attese dalla legge di Bilancio 2021 a sostegno dell’occupazione ci sia il rafforzamento degli incentivi contributivi per l’assunzione di donne disoccupate. La manovra finanziaria dovrebbe raddoppiare la misura dello sgravio previsto dalla legge Fornero, riconoscendolo nella misura del 100%, entro il tetto di importo massimo pari a 6.000 euro annui. Le agevolazioni previdenziali dovrebbero poter spettare per l’assunzione di donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi se residenti nelle regioni ammissibili ai finanziamenti dei fondi strutturali UE e nelle aree ad elevato tasso di disparità uomo-donna e per le donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi ovunque residenti

“In un mercato del lavoro ingessato – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – è senz’altro positivo che si pensi ad una decontribuzione totale per le aziende che assumono donne. Un incentivo che, nei comparti del commercio, del turismo e dei servizi, è particolarmente significativo per i numeri che le donne rappresentano in questi contesti. Naturalmente, se ci fosse un po’ di coraggio, il governo dovrebbe prevedere anche strumenti per incentivare la rioccupazione degli over 50 rimasti senza lavoro e, soprattutto, ripristinare la flessibilità favorita dai voucher che con troppa fretta sono stati accantonati”. “La crisi che stiamo attraversando non induce certo all’ottimismo, per cui ben venga un provvedimento che, aiutando le donne, aiuta anche le nostre imprese”.

Elena Cristofanon, presidente di Terziario Donna Ascom Confcommercio Padova, è ovviamente favorevole all’ipotesi di uno sgravio contributivo pari al 100% anche se si augura possa essere il più ampio possibile.
“Nelle aziende del terziario – continua Cristofanon, titolare del ristorante Montegrande di Rovolon – la presenza femminile è particolarmente accentuata, sia per quanto riguarda le titolari d’impresa, sia per quanto riguarda le dipendenti che, nell’alberghiero e nella ristorazione, raggiungono la considerevole quota del 55%”.

Fin qui il capitolo dedicato agli incentivi per l’assunzione di donne. Ma c’è tutto un universo che attiene alle imprese “al femminile”, che in provincia di Padova (il dato è fissato al 30 giugno 2020) ammontano a 17.665 unità in diminuzione, seppur contenuta, rispetto allo stesso periodo del 2019 (-0,6% pari a una perdita di 102 unità). Le imprese femminili operanti in provincia rappresentano il 20,5% del totale delle imprese attive. Il settore in cui la componente femminile è più rappresentativa è quello del commercio (26% delle imprese femminili), seguono i servizi alle imprese (22,3%), l’agricoltura (16,1%) e i servizi alle persone (14,9%). I settori che hanno accusato una maggiore perdita imprenditoriale sono l’agricoltura (-2,4%) e l’alloggio e la ristorazione (-2,3%), al contrario le aziende dei servizi registrano un aumento (servizi alle imprese +2,2% e servizi alle persone +0,7%) così come quelle delle costruzioni (+1,6%).

“Le donne – conclude Bertin – una volta che la pandemia sarà solo un ricordo, saranno sempre più protagoniste. Le nuove attività, maggiormente legate alle nuove tecnologie, saranno sempre più appannaggio delle donne. Allo Stato il compito di eliminare gli ostacoli che possono condizionarne l’accesso al mondo del lavoro”

PADOVA 25 NOVEMBRE 2020