AVANZA L’INFLAZIONE A PADOVA MA NON PER COLPA DEL COMMERCIO E DEL TURISMO
L’inflazione avanza, ma non per colpa del commercio e del turismo.
“I dati diffusi questa mattina dal Settore Programmazione Controllo e Statistica Ufficio Prezzi del Comune di Padova – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – confermano l’aumento tendenziale generalizzato dei prezzi, ma confermano anche che la variazione congiunturale, ovvero quella di novembre su ottobre, è solo parzialmente imputabile ad aumenti di prezzo nel comparto commerciale”.
In effetti, a fronte di un +1,2% relativo ai prodotti alimentari e alle bevande analcoliche, frutto delle tensioni sulla materie prime, spiccano lo 0,0% di abbigliamento e calzature e il -0,3% dei servizi ricettivi e di ristorazione.
“Gli aumenti veri – continua Bertin – sono purtroppo imputabili soprattutto ad abitazione, acqua, elettricità e combustibili che viaggiano al ritmo del +2,1% nel raffronto tra i due mesi ma che su base annua significano ben il 14%! Analogo discorso per i trasporti che aumentano dell’1,2% a novembre su ottobre ma nell’arco di un anno variano dell’11,4%”.
“Purtroppo – conclude il presidente dell’Ascom Confcommercio – all’inflazione non eravamo più abituati e questo sta pesando nella propensione agli acquisti da parte dei consumatori. Evidente, pertanto, la necessità che il governo operi al fine di raffreddare la corsa dei costi dell’energia che, oltre che registrare in proprio un’inflazione a due cifre, si scarica su tutti i comparti che, proprio per evitare un collasso dei consumi, sono costretti a rivedere i propri margini assorbendo in proprio questa che è una vera e propria “inflazione cattiva” dovuta a materie prime ed energia”.
Padova, 15 dicembre 2021