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PNRR: PER BERTIN C'E' POCO PER IL TERZIARIO DI MERCATO


PNRR: CHI ERA COSTUI?
UN’INDAGINE DELL’ASCOM CONFCOMMERCIO DI PADOVA CONFERMA COME PICCOLE E MICRO IMPRESE SIANO DISTANTI DAGLI AIUTI PREVISTI DAL PIANO.
IL PRESIDENTE BERTIN: “C’E’ POCO PER IL TERZIARIO DI MERCATO”

Se il campo d’azione è quello del terziario di mercato verrebbe quasi da dirla col Manzoni: “PNRR, chi era costui?
Già, perché un’indagine dell’Ascom Confcommercio di Padova ha evidenziato come la stragrande maggioranza degli imprenditori (siamo nell’ordine di nove soggetti su dieci) non conosca il Piano nazionale di ripresa e resilienza.
“Anche se la motivazione – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – non dico sia nobile, ma di sicuro è giustificata: il PNRR, se si esclude il bando alberghi e il bando imprese femminili, non prevede ad oggi grandi opportunità per il settore terziario”.
Ma c’è di più: agli imprenditori padovani del terziario di mercato, il costante richiamo al PNRR un tantino infastidisce.
“E non potrebbe essere altrimenti – continua Bertin – visto che il piano punta molto sull’edilizia e sul settore pubblico, mortificando le imprese e, tutto sommato, non premiando il nostro territorio”.
Detto diversamente: si sperava in qualcosa di meglio.
Il terziario di mercato – osserva il presidente – è costituito quasi esclusivamente da micro e piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi. Già un’impresa di medie dimensioni è l’eccezione che conferma la regola. Ebbene, a questo settore il governo ha destinato fondi che dire irrisori è già essere indulgenti. E sì che per parte nostra, come associazione, abbiamo subito attivato tutti gli strumenti utili ad aiutare le imprese”.
Non tutte le speranze però sono da considerarsi deluse visto che in piazza Bardella confidano che un monitoraggio dell’avanzamento dei progetti finalizzato alla redistribuzione delle risorse non spese alle aziende del nostro territorio sia in fin dei conti ancora possibile.
Ciò che, almeno al momento, non è possibile, è cambiare la percezione del PNRR nei confronti degli imprenditori.
“Quattro su dieci – rivela Bertin – ritengono che il Piano non abbia nessun impatto sulla loro impresa e sei su dieci nemmeno sanno che tra Nord e Sud c’è un bel divario nell’assegnazione dei fondi. Anzi: almeno la metà è convinta che dovrebbero essere i progetti ad essere premiati e non la territorialità in quanto tale”.
Sei su dieci sanno che, in caso di necessità, l’Ascom può essere al loro fianco con un ufficio espressamente dedicato, ma solo due imprese su dieci (e tutte del turismo) ha in programma di fare investimenti nel prossimo biennio. Una metà è indecisa sul da farsi: la guerra in Ucraina, con tutti i suoi annessi e connessi soprattutto di carattere energetico, sta condizionando pesantemente la propensione all’investimento. Gli altri tre, infine, ad investire non ci pensano proprio.

PADOVA 22 GIUGNO 2022