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ABBIGLIAMENTO CINESE A BASSO COSTO (PERCHE’ ESENTASSE) VENDUTO SUL WEB


Riccardo Capitanio: “Coinvolgerò i parlamentari europei appena eletti perchè l'UE intervenga rapidamente”

Il “focus” di questi giorni sono, ovviamente, i saldi in partenza domani 6 luglio, ma nel fashion retail c’è attenzione anche per i prodotti a basso costo venduti sul web.
“E’ mia intenzione coinvolgere i neoeletti rappresentanti del Nordest al Parlamento Europeo perché l’intenzione di Bruxelles volta a limitare l’ingresso nell’Unione di articoli di abbigliamento di qualità inferiore, peraltro importati senza dazi fino a 150 euro di valore (e quindi praticamente tutti), passi rapidamente dalle buone intenzioni ai provvedimenti cogenti”.
Dopo che nei mesi scorsi il presidente di Federmoda Confcommercio Veneto e Federmoda Ascom Padova, Riccardo Capitanio, aveva sollevato il problema dell’”invasione” di prodotti soprattutto veicolati dal commercio elettronico di Temu e Shein, adesso sembra che l’UE stia seriamente pensando ad arginare un fenomeno che ha risvolti economici, sociali e ambientali.
“Ai parlamentari europei eletti nel nostro collegio- continua Capitanio - sottolineerò che tante sono le incongruenze di una norma che, non tassando questi prodotti, ne favorisce la penetrazione soprattutto tra le generazioni più giovani. Non sarebbe etico ma sono convinto che piacerebbe a tutti i consumatori italiani ed europei poter comprare prodotti di qualità senza pagare un centesimo di tasse, come sono assolutamente convinto che se solo avessero un’adeguata ribalta mediatica i danni per la salute cui si va incontro indossando questi capi, anche molti ragazzi e ragazze, agganciati da questi colossi cinesi su Tik Tok o Instagram, avrebbero qualche legittimo sospetto. Ritengo poi che ai nostri giovani interessi ancor di più sapere che Temu e Shein sono implicati, a vario titolo, nel lavoro forzato nella regione dello Xin-jiang dove viene perseguitata la minoranza degli Uiguri e poi che una produzione “usa e getta” come quella che questi colossi dell’e-commerce propongono, ha effetti devastanti sull’ambiente sia in termini di emissioni in fase di produzione che di smaltimento una volta che il prodotto ha portato a termine la sua (breve) vita”.

Padova 5 luglio 2024