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ESTATE 2024: A PADOVA E PROVINCIA BAR E RISTORANTI CHIUSI PER FERIE PER PIU’ SETTIMANE

Baggio (Agenti di Commercio FNAARC Ascom Confcommercio Padova): “La colpa non è solo dei cantieri: ci sono difficoltà a reperire collaboratori e gli stranieri hanno bisogno di più tempo”

“Se i bar e i ristoranti chiudono quest’anno per più giorni di ferie, la colpa non è solo dei cantieri”.
Enrico Baggio, presidente di Ascom Servizi Padova, è un operatore del comparto del caffè ed, in questa veste, è anche vicepresidente degli agenti di commercio della Fnaarc Ascom Confcommercio.
Il suo è dunque un “osservatorio” che spazia nell’intera provincia e che rappresenta, pertanto, un valido aiuto alla comprensione di un’evidenza che è sotto gli occhi di tutti: le tre settimane di chiusura per bar e ristoranti non sono più l’eccezione ma stanno diventando la regola.
“E’ vero - dichiara Baggio - che in città più di un locale che è interessato ai lavori del tram ha optato per una chiusura più ampia e, soprattutto, in corrispondenza con queste settimane di disagi. Ma se allarghiamo lo sguardo al resto della provincia, noteremo che le ferie “extra large” sono presenti un po’ dappertutto e lì i cantieri del tram non ci sono”.
E allora?
“La spiegazione - continua il vicepresidente degli agenti di commercio della Fnaarc Ascom Confcommercio di Padova - sta nell’evoluzione, decisamente problematica, del mondo del lavoro. In effetti, con sempre meno persone disposte a lavorare in bar e ristoranti, è già difficile comporre i turni nella normalità,  figuriamoci durante il periodo estivo”.
Ma non solo. A complicare la gestione dell’attività da parte dei titolari di bar e ristoranti durante l’estate è anche la provenienza dei lavoratori.
“Non è un mistero - analizza Baggio - che nei pubblici esercizi la componente straniera dei collaboratori sia in costante aumento e in percentuale considerevole. Questi lavoratori, ovviamente, colgono l’occasione delle ferie per un ritorno nei Paesi d’origine ed è evidente che le tre/quattro settimane consecutive di riposo siano il minimo che è giusto riconoscere. Diversamente c’è il rischio di perderli”.
Dunque si chiude di più. Per i cantieri, per la scarsità del personale e per l’ormai assodata presenza di forza lavoro straniera.
“La verità - conclude Baggio - è che è in atto un passaggio epocale. Nonostante un rinnovo del contratto oneroso per le imprese ma necessario, il fattore “risorse umane” sta diventando sempre più decisivo per il futuro. D’altra parte è assodato che una impresa su tre incontra ostacoli nel reperimento del personale. Per i cuochi la difficoltà supera il 40%, più o meno il dato è uguale per i camerieri mentre per i baristi siamo intorno al 30%. Chiaro che, di fronte ad una situazione del genere, la settimana in più di ferie è il minore dei problemi!”

PADOVA 9 AGOSTO 2024