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CON LA FINE DI AGOSTO FINISCONO I SALDI

Capitanio (Federmoda Confcommercio Veneto e Ascom Padova): "Non bene. Purtroppo siamo stati facili profeti"
Intanto però si fa strada un approccio meno consumistico e più sostenibile: pochi capi ma buoni

Con sabato 31 agosto vanno in archivio i saldi estivi 2024.
"E ci vanno male - commenta Riccardo Capitanio, presidente di Federmoda Confcommercio Veneto e Federmoda Ascom Padova - perchè, per la prima volta da molte estati a questa parte chiudiamo con un segno negativo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente".

Il decremento non è banale: "Siamo in un ordine che va dall'8 al 4 per cento a seconda del luogo e della tipologia dell'esercizio - continua Capitanio - e sono numeri che, onestamente, all'inizio dei saldi, lo scorso 6 luglio, non ci attendevamo".

Vero è che Capitanio, che evidentemente conosce bene il mercato locale, si era tenuto sulla difensiva: mentre a livello nazionale si stimava una spesa per famiglia di 202 euro, lui non era andato oltre i 170 euro.

"Non è un vanto, ma purtroppo sono stato facile profeta nel senso che le avvisaglie di una certa flessione dei consumi c'erano già tutte e quella che era una speranza, ovvero un'estate "normale" dopo una primavera molto piovosa, non si è avverata. Risultato: gli scaffali che erano ben forniti il 6 luglio, non sono andati esauriti nemmeno a fine agosto a causa di un'estate terribilmente calda che ha, di fatto, impedito che i clienti venissero nei negozi, soprattutto in quelli di vicinato. Il turismo ha tappato qualche falla, ma anche questo, seppur in salute, ha dovuto fare i conti col caldo torrido".

Il problema, adesso, è che anche settembre potrebbe non essere immune da giornate con temperature alle quali non siamo abituati, per cui la preoccupazione si sposta sulle vendite autunnali.

"Assodato che, come dicono i comici, "non ci sono più le mezze stagioni", qui il rischio è che non si venda più l'estivo perchè "è settembre" e non si venda nemmeno l'autunnale "perchè fa troppo caldo". Servirebbe un meteo "di stagione", ma questo sembra sia diventato un pio desiderio".
Di sicuro il mondo del retail sta cambiando.
"Da qualche tempo a questa parte - spiega il presidente veneto e padovano di Federmoda Confcommercio - le abitudini dei consumatori sono cambiate. Innanzitutto si sono aperte due strade: c'è chi si è orientato verso un approccio non consumistico che predilige autenticità e sostenibilità (pochi capi, ma buoni) e chi, per contro, si è gettato nell'acquisto sfrenato di marchi cinesi (Shien, Temu) a basso costo ma dall'alto pericolo sociale: sfruttamento dei lavoratori, inquinamento, tassazione azzerata, rischi per la salute di chi indossa quei capi. Risultato: nonostante gli italiani, come ha evidenziato un'indagine di Confcommercio delle scorse settimane, vogliano vivere in quartieri dove ci sono più esercizi di prossimità perché questi rafforzano le comunità (per il 64% degli intervistati), fanno sentire più sicure le persone (57%) e fanno crescere il valore delle abitazioni (fino al 26% in più), la chiusura dei negozi, che dunque preoccupa per il timore di un aumento del degrado, della disoccupazione e per l'intrinseco rischio di spopolamento, è un dato di fatto e quasi la metà (46% è il dato nazionale) di quelli che chiudono, sono negozi di abbigliamento".

Per superare il momento delicato servirà un rapporto più stretto tra pubblico e privato, bisognerà investire sulla qualità, sull’originalità e sulla relazione con il cliente.
"Solo così potremo continuare a stare sul mercato e a competere al meglio, contribuendo al benessere della nostra comunità e preservando il nostro patrimonio culturale, perchè anche di questo si tratta. Resta poi di fondamentale importanza sviluppare, con la regia delle associazioni di categoria, il rapporto con le amministrazioni locali, gli assessorati al commercio, la stessa Camera di Commercio per una valorizzazione delle vie, delle piazze, dei centri dove i negozi di prossimità tornino ad essere soggetti primari di una socialità che non possiamo permetterci di disperdere".

PADOVA 29 AGOSTO 2024