Federalberghi mette nel mirino gli affitti brevi che non pagano il Canone RAI Speciale (che invece pagano negozi, alberghi, bar, ristoranti, ecc.)
Monica Soranzo (Presidente Padova Hotels Ascom Padova): “Pagare meno, pagare tutti”
Esasperati dall’ennesimo sfregio a danno dei “regolari”, hanno deciso di salire sulle barricate al grido di “pagare meno, pagare tutti”.
Nell’ormai quotidiana contrapposizione tra alberghi e affitti brevi, spunta ora la querelle sul canone speciale RAI, ovvero il canone che sono chiamati a pagare tutti coloro che detengono apparecchi radiotelevisivi al di fuori dell’ambito familiare (tra i soggetti obbligati vi sono anche le strutture ricettive, i pubblici esercizi, i circoli, le associazioni, le sedi di partiti politici, gli istituti religiosi, gli studi professionali, i negozi, eccetera).
Ebbene, la RAI ha chiarito da tempo che le locazioni brevi sono tenute al pagamento del canone speciale.
“Il problema - avverte Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom Confcommercio - è che mentre negozi, alberghi, bar e ristoranti sono rigorosi nel pagamento, sugli affitti brevi ci sono tanti, tantissimi dubbi che questo avvenga”.
Dubbi che diventano quasi certezze visto che se si esaminano i bilanci della Rai, si intuisce che solo una piccola quota degli appartamenti destinati alle locazioni brevi agisce nel rispetto delle regole. Il gettito complessivo del canone speciale era infatti di circa 61 milioni di euro nel 2010, quando il fenomeno degli affitti brevi era praticamente ancora di là da venire, ed è stato pari a circa 79 milioni di euro nel 2023.
"Volendo essere buoni - continua Soranzo - e dunque volendo attribuire solo agli affitti brevi l'aumento del gettito registrato nel periodo 2010–2023 (circa 17,9 milioni di euro) Federalberghi nazionale ha stimato che, al massimo, avrebbero assolto all'obbligo 88mila appartamenti. Dico "essere buoni" perchè è evidente che tra il 2010 e il 2023 non sono nati solo affitti brevi ma anche altre attività soggette all'obbligo e, in ogni caso, oggi sono 480mila, in Italia, gli alloggi destinati agli affitti brevi dove, ovviamente, è difficile che non ci sia nemmeno un televisore".
Questo significa che, nella migliore delle ipotesi, solo il 18,3% degli appartamenti che hanno un televisore paga il canone speciale. L’evasione può essere quindi stimata in almeno 80 milioni di euro all’anno.
"È l'ennesima beffa a danno degli alberghi - lamenta la presidente di Padova Hotels Federalberghi Ascom Confcommercio - che pagano in media più di mille euro l’anno e in alcuni casi arrivano a pagarne anche quasi 7mila".
Da qui la proposta, buona soprattutto in vista della prossima sessione di bilancio: "Federalberghi propone che gli introiti derivanti dal contrasto all’evasione vengano destinati a una riduzione tariffaria generalizzata, in favore di tutti i soggetti tenuti al pagamento del canone speciale. In questo modo a beneficiarne sarebbero, per quanto riguarda l'ambito dell'accoglienza, sia le imprese turistiche tradizionali sia coloro che gestiscono in modo corretto gli affitti brevi".
Infine una considerazione.
"La riduzione del canone speciale - conclude Soranzo - è attesa da anni, anche in considerazione di quanto già avvenuto per le utenze domestiche: il canone per le famiglie era pari a 113,50 euro nel 2015, fu ridotto a 100 nel 2016, ulteriormente ridotto a 90 nel 2017, per poi attestarsi al valore attuale di 70 euro, con un abbattimento complessivo superiore al 38%” Per noi niente di tutto questo!.
PADOVA 30 AGOSTO 2024