Home

CON IL NUOVO ANNO C’E’ L’OBBLIGO DEL CIN (CODICE IDENTIFICATIVO NAZIONALE) PER TUTTE LE STRUTTURE RICETTIVE, MA NATO SOPRATTUTTO PER REGOLARE GLI AFFITTI BREVI

Monica Soranzo (Padova Hotels Federalberghi Confcommercio Ascom): “Oltre che regolare il mercato e’ stato posto l’accento sulla sicurezza”

Con l’inizio del nuovo anno è attivo il CIN, il Codice Identificativo Nazionale, nato per regolare il mercato degli affitti brevi ma che interessa tutte le strutture ricettive in generale.
In Veneto sono 57.815 le strutture registrate e 45.502 i CIN rilasciati, pari al 79%. Il dato, aggiornato al 20 dicembre scorso, l’ha fornito Il Sole 24 Ore riportando informazioni del Ministero del Turismo che, parola della ministra Santanchè, affida al CIN il compito di far emergere dal sommerso almeno il 20% del mercato degli affitti brevi.
“Interessante, in proposito - commenta Monica Soranzo, presidente di Padova Hotels Federalberghi Confcommercio Ascom -  il raffronto con lo scorso settembre, quando, a livello regionale, le strutture registrate erano 52.455. Questo significa che nel breve volgere di nemmeno tre mesi si sono aggiunte (nuove? emerse?) 5.370 nuove strutture quando, da settembre 2023 a settembre 2024 il numero degli alloggi in più era “solo” di 6.581 unità con un incremento del 14,34%. Adesso, in tre mesi, lo “scatto in avanti” è del 10,23%!
A Padova, a settembre, gli alloggi in più rispetto ad un anno prima erano 224 (3.063 contro 2.839) con un incremento più contenuto: 7,89%.
Scaduta la proroga (si sarebbe dovuti partire già nello scorso ottobre ma le difficoltà per ottenere il codice causa burocrazia avevano consigliato un rinvio) dalla mezzanotte di ieri tutte le strutture ricettive (quindi anche alberghi, agriturismi, B&B, ecc.) e, soprattutto, gli immobili destinati ad affitti brevi dovranno essere in possesso del suddetto codice. Per chi ne è privo scattano le sanzioni.
Non solo. Assieme al Cin tutte le unità immobiliari destinate alla locazione breve o per finalità turistiche devono obbligatoriamente rispettare nuovi requisiti di sicurezza.
“Le notizie dei giorni scorsi - continua Soranzo - con le morti di turisti a causa del monossido, hanno reso drammaticamente stringente l’assoluto rispetto degli obblighi, validi sia per gli appartamenti gestiti in forma imprenditoriale che non, volti a garantire la sicurezza degli ospiti delle varie strutture. Obblighi che per gli alberghi sono una normalità assodata da tempo ma che adesso sono giustamente estesi a tutti nella convinzione che non è mai troppo l’impegno per la sicurezza”.
A parte i rilevatori di gas combustibili e monossido, infatti, tutte le unità immobiliari devono essere dotate anche di estintori portatili sottoposti a controlli periodici. Previste pesanti sanzioni per chi non dovesse rispettare le regole.
Sanzioni che non sono banali nemmeno per i proprietari di immobili e titolari di strutture ricettive che non hanno richiesto il Cin.
“Per loro - spiegano nella sede dell’Ascom Confcommercio di Padova - sono previste penalità comprese tra 800 e 8.000 euro, a seconda delle dimensioni. La mancata pubblicità dello stesso codice all’esterno dell’immobile o della struttura (o anche semplicemente se non riportato negli annunci pubblicitari che promozionano l’appartamento) potrà costare una multa compresa tra 500 e 5.000 euro per ogni violazione riscontrata, oltre all’immediata rimozione dell’annuncio irregolare”.
Fin qui le novità in materia di nuovi obblighi e nuove sanzioni. Ma il tema degli affitti brevi ha una valenza che supera lo stretto ambito turistico per sconfinare nel sociale.
“Gli affitti brevi - commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, Patrizio Bertin - stanno snaturando le città che, in qualche modo, soprattutto quelle a più alta densità turistica, cercano di difendersi con le poche armi di cui dispongono. Città solo “per turisti” sono città senz’anima, senza residenti e dunque anche senza negozi. Padova non è ancora giunta ad un livello di guardia ma si cominciano a registrare anche da noi casi di affitti lunghi non più rinnovati a famiglie e studenti. Servono norme e non so se un CIN potrà bastare”.

PADOVA 1° GENNAIO 2025