Il dato maggiore a Piacenza D'Adige (30,1%), il minore a Rubano (6,1%)
Bertin e Dell'Uomo (Ascom COnfcommercio): “Il problema della tutela della proprietà”
L’ultima voce a levarsi è stata quella del vescovo Claudio Cipolla nel corso dell’incontro con i rappresentati delle associazioni di categoria in Camera di Commercio: “Solo la casa - ha detto il prelato - dà piena dignità alla persona”.
Lunedì, invece, era stata Silvia Dell’Uomo, presidente della Fimaa Ascom Confcommercio di Padova (agenti immobiliari) a spiegare al TG1 la situazione drammatica che vivono anche le medie città italiane e non solo i grandi agglomerati europei.
La tenuta del sistema casa
La colpa?
Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio, nel corso della conferenza stampa indetta martedì nella sede della Provincia, ha ribadito che affitti brevi e mancanza di tutele nei riguardi della proprietà privata, mettono a dura prova la tenuta del “sistema casa”.
Eppure le case sembrerebbero esserci. Il dato del Registro Statistico di Base e delle Unità Abitative e le elaborazioni di Open Polis su dati Istat, dicono che, un po’ in tutto il Paese, ci sono decine di migliaia di case “non permanentemente occupate”. In percentuale si tratta del 27,2% di case che risultano o vuote o che abitualmente non sono “dimorate”.
“Il problema - sottolinea il presidente Bertin - è che non stiamo parlando di quei comuni che, soprattutto in Sicilia o in Sardegna, ma anche in Toscana, mettono in vendita le case a 1 euro pur di non vedere il borgo completamente desertificato. Qui abbiamo un Comune come Padova che a fronte di 115.941 alloggi censiti, ne vede 16.550 non occupati, vale a dire il 14,3% del patrimonio immobiliare totale”.
I dati della provincia
Uno sguardo in provincia (non in tutti ma in una parte consistente di comuni) ci consente di fare un’analisi interessante.
Se Piacenza d’Adige, località sulle rive dell’Adige, “vanta” (si fa per dire) il 30,1% degli immobili non occupati o non sempre occupati, Rubano si ferma al 6,1%. Selvazzano è al 6,7%, Albignasego al 7,3% e Mestrino all’8,2%.
“In buona sostanza - commenta Silvia Dell’Uomo - sono i comuni dell’immediata cintura che ottengono i migliori risultati a dimostrazione che la popolazione tende ad uscire dalla città rimanendo però in un raggio d’azione coperto dai servizi. Più ci si allontana e meno appetibile diventa l’alloggio anche se, il “caso Limena” da me raccontato nei giorni scorsi, conferma che di fronte alla penuria cronica di alloggi, magari anche comuni più distanti dal capoluogo, potrebbero diventare appetibili”.
Potrebbero.
“Resta il nodo della tutela della proprietà - conclude il presidente Bertin - che a Padova e in alcune località, come possono essere le città murate, diventano affitti brevi, mentre nei comuni più distanti e meno serviti restano case desolatamente vuote”.
PADOVA 31 GENNAIO 2025
ITALIA | 27,2% |
Piacenza d’Adige | 30,1% |
Cinto Euganeo | 28,7% |
Montagnana | 28,0% |
Lozzo Atestino | 27,2% |
Castelbaldo | 26,9% |
Arquà Petrarca | 25,5% |
Este | 20,9% |
Solesino | 20,3% |
Rovolon | 18,2% |
Arre | 18,0% |
Monselice | 17,5% |
Carmignano di Brenta | 16,5% |
Teolo | 15,8% |
Cittadella | 14,9% |
Fontaniva | 14,9% |
Padova | 14,3% |
Legnaro | 13,5% |
San Giorgio delle Pertiche | 13,4% |
Montegrotto Terme | 12,9% |
Abano Terme | 12,5% |
Piove di Sacco | 11,9% |
Piazzola sul Brenta | 11,8% |
Terrassa Padovana | 11,4% |
Limena | 11,2% |
Noventa Padovana | 9,9% |
Saonara | 9,9% |
Vigonza | 9,3% |
Maserà di Padova | 8,7% |
Mestrino | 8,2% |
Albignasego | 7,3% |
Selvazzano Dentro | 6,7% |
Rubano | 6,1% |