Patrizio Bertin al consiglio direttivo dell'Ascom Confcommercio: "Tornare ai negozi di vicinato come risposta, politica e pragmatica, all' "onnipotenza" d'oltreoceano"
Non un boicottaggio, ma un "ritorno al futuro", fatto di meno e-commerce e più negozi di vicinato.
E' la proposta, sottoscritta dai colleghi, che il presidente dell'Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin, ha formulato questa mattina nel corso del Consiglio Direttivo dell'associazione riunito nella sede di piazza Bardella.
"La nostra riunione odierna - ha esordito Bertin - cade in giorni cruciali per il futuro del commercio internazionale. Mercoledì dovrebbero scattare i dazi introdotti da Trump che potrebbero avere serie ripercussioni sull'export italiano e veneto in particolare, ma veniamo anche dalla giornata mondiale di protesta del 29 marzo nei confronti di Elon Musk e della sua Tesla che sta perdendo quote di mercato molto significative in tutta Europa: -49% in Italia nei primi due mesi dell'anno; -63% in Francia; -59% in Germania; -44% in Svezia; -38% in Norvegia, tutti Paesi che avevano accolto la vettura di Musk come la rappresentazione del progresso verso la decarbonizzazione e che ora la vedono come la rappresentazione di un potere occulto che mina la stessa libertà del Vecchio Continente".
"La mia - ha sostenuto il presidente dell'Ascom Confcommercio - è una riflessione, peraltro non di queste ore ma direi di anni, su un certo tipo di "colonizzazione" da parte dei colossi americani del web che pretendono di operare nei nostri Paesi senza pagare le tasse o pagando cifre irrisorie. E' della scorsa settimana la notizia che l'Agenzia delle Entrate avrebbe chiesto un miliardo di euro di Iva a Meta (Facebook, WhatsApp e Instagram), X (ex Twitter, ora nella galassia Musk) e Linkedin. Il motivo risiederebbe nel fatto che l'Italia considera la cessione dei dati degli utenti in cambio dell'accesso gratuito un contratto vero e proprio, quindi tassabile".
Bertin poi - e non poteva essere altrimenti - ha rivolto la sua attenzione ad Amazon e, più in generale, al commercio online.
"Leggo con piacere che il sindaco di Venezia, Brugnaro - ha detto il presidente - non chiuderà la città lagunare per il "matrimonio del secolo" tra Jeff Bezos, proprietario di Amazon e Lauren Sanchez. Sarebbe stata un'ulteriore concessione nei confronti di chi ha avuto sicuramente una grande idea commerciale della quale raccoglie i profitti e l'ha messa in pratica sfruttando la sostanziale assenza di normative. I furgoncini con i pacchi di Amazon hanno intasato le nostre strade, hanno contribuito in parte alla chiusura di tanti negozi (ma è una colpa da condividere con affitti alle stelle e impossibilità di parcheggio), in epoca di ricerca della sostenibilità hanno alimentato un viavai che non so quanto sostenibile possa essere".
Da qui la proposta di Bertin: tornare al negozio di vicinato come risposta, politica e pragmatica al tempo stesso, allo strapotere di Amazon e, in qualche misura, anche all'"onnipotenza" di Trump e di Musk.
"I social network fanno ormai parte della nostra vita e limitarli credo sia, di fatto, impossibile e anche controproducente, però un acquisto in più nel negozio del centro o in quello di quartiere sarebbe un segnale importante: per gli operatori del commercio che ancora resistono ma che, nel vedere i colleghi che abbassano le serrande, vacillano nella loro convinzione di poter proseguire nella loro esperienza; per le nostre comunità che senza negozi rischiano una desertificazione che è destinata a sfociare rapidamente nel degrado; per l'idea stessa di non sottostare passivamente a tutto ciò che, di questi tempi, viene in mente a chi comanda oltreoceano dimentico di 80 anni di collaborazione".
Dunque, non un boicottaggio (parola sempre alquanto odiosa per chi fa del commercio e del turismo la propria professione), ma una presa di responsabilità verso le nostre comunità.
"Il segnale verso Tesla - conclude Bertin - sembra stia minando le certezze di Musk; magari un acquisto in meno su Amazon non rovinerà di certo il matrimonio di Besoz, ma potrebbe dare una chance in più alla vivibilità dei nostri centri urbani".
PADOVA 31 MARZO 2025
