Home

SVEZIA E NORVEGIA: TORNA IL CONTANTE CONTRO I CYBER ATTACCHI RUSSI


Bertin (Confcommercio Veneto e Ascom Padova): “Almeno questa volta non essere tra i primi della classe non è un male" 

“Adesso che, dopo anni di pressing sulle banche, avevamo ottenuto da Intesa Sanpaolo l’azzeramento delle commissioni per i pagamenti con Pos fino a 10 euro, in Svezia e Norvegia si torna al contante”.
Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova, commenta con un pizzico di sorpresa la notizia, rimbalzata dalla Scandinavia, di un repentino, quanto pressante invito a svedesi e norvegesi per tornare al contante. Motivo: la minaccia dei cyberattack russi e l’inquietudine per una possibile crisi internazionale o, addirittura, per una guerra.

Il problema è che nei due Paesi il contante era praticamente sparito, nel senso che, ad esempio, in Svezia, solo una transazione su dieci avviene in contanti e comunque Oslo e Stoccolma hanno il volume di contanti in circolazione più basso al mondo se rapportato al Pil.
L’incubo, a questo punto, soprattutto dopo che l’alleato americano sembra molto meno affidabile di un tempo, è che un attacco cyber da parte di Mosca potrebbe rendere impossibile l’uso dell’infrastruttura che regola i pagamenti.

“In pochi mesi - continua Bertin - abbiamo dovuto fare i conti con tanti e tali cambiamenti nelle nostre convinzioni che anche il “riuso” del contante, dopo che per anni il nostro mondo è stato tacciato di non gradire il pagamento elettronico per evitare la tracciabilità, ci coglie un tantino di sorpresa. E ancora più sorprendente ci appare la decisione della Norvegia che ha deciso di multare gli esercizi che rifiutano il contante”.
In sostanza, il messaggio che arriva dalla Scandinavia è piuttosto chiaro: sì all’efficienza, ma la sicurezza, in questi momenti, diventa prioritaria.

“Forse - riflette il presidente di Confcommercio Veneto e Ascom Padova - non essere tra i primi della classe, almeno questa volta, non è un male. Avere sviluppato i pagamenti elettronici senza demonizzare il contante ci mette al riparo da certe inversioni di rotta che, come tutti i cambi repentini, porta con sé degli strascichi”.
“Se, come dicevano gli antichi - conclude Bertin - la verità sta nel mezzo, direi bene la diffusione della moneta elettronica, benissimo l’azzeramento delle commissioni per i pagamenti con Pos di limitata entità, ma bene anche, per chi non ci vuole rinunciare, il mantenimento del contante che, a questo punto, diventa una salvaguardia contro una minaccia di stabilità sociale che potrebbe manifestarsi se, ad un certo punto, il sistema dovesse cadere sotto attacco”.

PADOVA 6 APRILE 2025