Tra giugno e agosto saranno 19.930 i posti di lavoro messi a disposizione dalle imprese (7.180 nel solo mese di giugno)
Patrizio Bertin (presidente Confcommercio Ascom Padova): “Ma il 54% delle imprese prevede di avere difficoltà a trovare le figure richieste”
Non si arrestano, nemmeno nei mesi estivi, le opportunità di lavoro in provincia di Padova.
E, seppur non coi ritmi dei trimestri precedenti, prevedono entrate per 19.930 unità nel trimestre giugno - agosto che diventano 7.180 per il solo mese di giugno. Con un paio di raffronti decisamente positivi: +390 la variazione di giugno e +1.830 la variazione del trimestre giugno-agosto rispetto ai pari periodi del 2024.
Dati, come di consueto, resi disponibili da Unioncamere - Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior che, in tutto il Paese, sonda periodicamente dal 2017 oltre centomila imprese con dipendenti sia del settore industriale che dei servizi e ne scatta l’istantanea. E l’istantanea che ne esce per Padova è decisamente interessante. Nonostante il periodo si presti alle sostituzioni per ferie (ed infatti il 71% delle entrate previste saranno a termine) nel 29% dei casi si tratterà di rapporti stabili. Dove? La concentrazione nel comparto dei servizi non è più una novità: anche nel periodo analizzato, il 65% delle entrate previste si concentrerà nel comparto dei servizi e per il 60% saranno concentrate nelle imprese con meno di 50 dipendenti.
“I servizi - analizza il presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin - si confermano come il settore a più alto assorbimento di manodopera e, nonostante l’indagine non distingua tra settore pubblico e privato è evidente che è il terziario di mercato, ovvero commercio, turismo e servizi, quello che offre maggiori opportunità”.
I numeri parlano chiaro: sulle 7.180 entrate previste a giugno, 4.640 saranno nei servizi e 2.530 nell’industria.
Nel dettaglio, il commercio prevede 1.190 entrate nel mese e 2.970 nel trimestre. I servizi turistici, compresi bar, ristoranti e alberghi segnano un +910 a giugno e +3.530 tra giugno e agosto, mentre i servizi alle persone interesseranno 880 figure nel mese e 2.370 nel trimestre. Le costruzioni prevedono un +700 a giugno e un +1.880 nel trimestre. Infine 600 figure riguarderanno i servizi operativi alle imprese e alle persone nel mese e 1.520 nel trimestre.
Però, c’è un però.
“L’indagine - continua Bertin - conferma, purtroppo, come nel 54% dei casi ci siano difficoltà nel reperimento delle figure professionali richieste che, in massima parte, sono figure specifiche”.
Solo il 17% delle richieste infatti avranno per oggetto profili generici, mentre un altro 17% riguarderà dirigenti, specialisti e tecnici.
Numeri minori per gli impiegati (9%), mentre il 25% saranno appannaggio di professioni commerciali e dei servizi ed un 32% riguarderà operai specializzati e conduttori di impianti.
"Va da sè - aggiunge il presidente di Confcommercio Ascom Padova - che questi sono i dati che preoccupano e che, in qualche maniera, condizionano tutti gli altri: è evidente che se mancano le figure professionali richieste è difficile poter assumere. Ma c’è di più: la difficoltà di trovare il personale necessario sta condizionando il futuro delle imprese che non sono in grado di programmare né il quotidiano né gli investimenti per il futuro e mentre le imprese di maggiori dimensioni in qualche misura reggono, quelle più piccole rischiano seriamente di dover chiudere!
La questione, in prospettiva, è anche più preoccupante.
“Nei prossimi anni – conclude Bertin – sarà difficile trovare lavoratori, ma sarà difficile anche trovare chi vorrà fare l’imprenditore. Nei giorni scorsi abbiamo appreso come ci sia una certa vivacità imprenditoriale nelle comunità di immigrati ma non sarà sufficiente se, ai giovani, non verranno date risposte in ordine alla rimozione di una burocrazia soffocante e, soprattutto, non scemerà una narrazione che spesso dimentica il valore sociale dell’impresa. Il tutto al netto dell’inverno demografico e della fuga non solo dei cervelli, nodi scorsoi che prefigurano un tessuto produttivo senza ricambio e dunque un’implosione del sistema per mancanza di energie”.
PADOVA 23 GIUGNO 2025
