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ABUSIVI SULLE SPIAGGE VENETE: PIU’ CHE L’ECONOMIA A RIMETTERCI E’ LA SALUTE

Riccardo Capitanio (Federmoda Confcommercio Veneto e Ascom Padova): “Sfruttamento, evasione, lavoro nero e criminalià organizzata i canoni di un mercato parallelo che va contrastato con ogni mezzo”

“Alzi la mano chi, sotto l’ombrellone, non ha ricevuto la visita di un venditore abusivo”. Zero mani alzate.
Che il fenomeno della vendita abusiva e della contraffazione lungo il litorale veneto rappresenti una minaccia concreta per l’intero sistema moda non è che sia così assodato.

“Invece non è solo una questione di decoro o concorrenza sleale - spiega il presidente di Federmoda Confcommercio Veneto e Ascom Padova, Riccardo Capitanio -  ma si tratta di un vero e proprio pericolo per la salute dei cittadini, per l’economia legale e per la tenuta sociale del territorio”.
Capitanio snocciola un po’ di dati: “Ogni anno in Italia - spiega il presidente - il mercato dell’abbigliamento contraffatto genera 1,7 miliardi di euro di perdite e 19.000 posti di lavoro persi solo nel settore moda”.

Tutto questo nonostante l’azione di contrasto non sia proprio all’acqua di rose: nel solo 2023 soprattutto ad opera della Guardia di Finanza (ma intervengono anche altre forze dell’ordine e organismi statali) sono stati intercettati oltre 68 milioni di pezzi per un valore di quasi 188 milioni di euro.
“Ma se Atene piange, Sparta non ride - aggiunge Capitanio - visto che a livello UE, la contraffazione costa 16 miliardi di euro l’anno e cancella 200.000 posti di lavoro nel comparto moda e accessori”.

Dunque, una spada di Damocle sull’intera filiera.
“Però sbaglia chi si focalizza solo sul rischio economico - sottolinea il leader veneto di Federmoda Confcommercio - dal momento che ben più grave è il rischio per la salute”.
Prendete nota: moltissimi dei prodotti venduti abusivamente sono realizzati con materiali scadenti e potenzialmente dannosi: formaldeide, coloranti cancerogeni, metalli pesanti e tessuti non certificati. “Negli anni scorsi - ricorda Capitanio - con l’aiuto delle Fiamme Gialle e dell’Università, abbiamo portato sotto Palazzo Moroni, in centro a Padova, non solo i capi incriminati ma anche le foto degli effetti: reazioni allergiche, dermatiti e problemi respiratori, soprattutto nei bambini”.

“Dietro un acquisto apparentemente innocuo – insiste Capitanio – si nasconde lo sfruttamento come sistema, l’evasione fiscale come metodo, il lavoro nero e la criminalità organizzata come risultato finale. Sostanzialmente si tratta di un mercato parallelo che drena risorse, distrugge posti di lavoro e mina la fiducia nei confronti delle imprese che operano nella legalità, investendo in qualità e sicurezza”.

Bisognerebbe fare molto di più.
“Le istituzioni devono fare molto di più. A partire da un rafforzamento massiccio dei controlli sulle spiagge e nei centri turistici, per poi procedere con un coordinamento permanente tra Comuni, Forze dell’Ordine e operatori del territorio. Credo poi che si debba investire su campagne di informazione rivolte ai cittadini e ai turisti sui rischi legati alla contraffazione e poi, va detto con chiarezza, servono sanzioni più severe per chi vende e per chi compra. Tutto ciò con un unico ma importante obiettivo: fermare il falso per tutelare chi lavora onestamente, per proteggere la salute dei consumatori e per difendere un settore strategico qual è quello della moda italiana”.

PADOVA 30 giugno 2025