A margine della manifestazione svoltasi al Central Park di Via Annibale Da Bassano, la riflessione del presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin: "In una città dove i parcheggi scarseggiano, un park a due passi dalla stazione, dunque ideale per chi lascerebbe l'auto per il mezzo pubblico è - di fatto - inutilizzato perchè abbandonato a se stesso"
E' andata in archivio, con il consueto successo di pubblico, la terza edizione del Central Park Garage Market, l’evento che lo scorso weekend ha trasformato il parcheggio multipiano di via Annibale da Bassano (prima Arcella) in un luogo innovativo capace di catalizzare l'attenzione soprattutto dei più giovani, ma non solo.
Un successo che ha indotto il presidente di Confcommercio Ascom Padova, Patrizio Bertin, a fare una riflessione.
"Partiamo da una constatazione: bene hanno fatto il Comune e APS Holding a mettere a disposizione gli spazi del Central Park a Superfly Lab per una manifestazione che ha portato nell'area del Borgomagno centinaia di persone contribuendo così a vivacizzare una zona che qualche problema lo presenta e che può solo trarre beneficio da presenze consistenti".
Fin qui, una sorta di presa d'atto. Poi però Bertin piazza l'affondo.
"In una città dove trovare un parcheggio è un po' come trovare l'Eldorado, stupisce che un multipiano come il Central Park, a due passi dalla Stazione, e dunque potenzialmente ideale per chi lascia la macchina per il mezzo pubblico, sia lasciato nel più assoluto abbandono. Durante i 360 giorni dell'anno che non lo vedono ospitare il Garage Market, il park è un concentrato di sporcizia, di bivacchi, di presenze non proprio edificanti e anche di episodi di violenza che lo rendono, di fatto, inutilizzabile perchè abbandonato a se stesso, privando i cittadini di un servizio che sarebbe benvenuto se solo di pensasse ad un minimo di controllo e ad un generale approntamento in favore della sicurezza".
Un giudizio condiviso da chi lascia una recensione sul sito di APS a dimostrazione che non servirebbe poi molto per rendere il park fruibile.
"Constato - continua Bertin - che talvolta, pur di valorizzare il parcheggio in piazza Insurrezione, è stato utilizzato del personale, per cui non vedo perchè non si possa effettuare un analogo intervento che sia di supporto agli automobilisti, che dia un'idea di sicurezza e che funga da deterrente per chi il parcheggio intende usarlo per tutt'altri scopi".
Che la gestione non sia il massimo, lo testimonia un episodio successo ad un funzionario di Confcommercio Ascom Padova.
"Un nostro funzionario - racconta il presidente - che assieme ad un collega aveva parcheggiato al Central Park per poi prendere il treno per Venezia, al rientro a Padova ha trovato il park chiuso. Facile intuire che non gli sia stato agevole farsi venire ad aprire!"
Ma ammesso e non concesso che questo possa essere un caso limite, resta un mistero - di fatto - il non utilizzo di una struttura che potrebbe anche portare qualche soldo nelle casse di APS se solo la si rendesse fruibile in un contesto di minima sicurezza.
"Quando la nostra delegazione in visita a Montpellier - ricorda Bertin - ha visto che la città francese dispone di una guardiania anche per le bici e le moto che vengono ospitate in uno dei tanti parcheggi sotterranei (e sono ben 14 mila i posti a disposizione degli automobilisti in centro città) si è meravigliata non poco. Magari Montpellier, in questo senso, è un'eccellenza, ma destinare del personale per far funzionare un parcheggio che potrebbe anche rendere bene, non dovrebbe costituire un costo così esorbitante da preferire lasciare un park vuoto mentre la città ha fame di parcheggi. E’ una proposta che mi sento di formulare alla vigilia del periodo natalizio".
PADOVA 21 OTTOBRE 2025
