Sattin (Fiva Ascom Confcommercio Veneto e Padova): “Pesano le incertezze della Bolkestein e quest’anno i fatturati hanno patito anche per il caldo di luglio e agosto”
Al tempo, in senso meteorologico, hanno sempre dovuto guardare con la giusta dose di preoccupazione.
“Solo che adesso è diventata veramente difficile la coesistenza”.
Ilario Sattin, presidente regionale della Fiva Confcommercio e provinciale della Fiva Ascom Padova, sta guardando sullo smartphone i danni causati dal fortunale che nei giorni scorsi si è abbattuto in Versilia: ombrelloni scagliati a metri di distanza, merce irrimediabilmente perduta.
“Innanzitutto la nostra solidarietà ai colleghi toscani. Per fortuna noi non abbiamo patito nulla del genere - evidenzia Sattin - ma anche senza episodi estremi dobbiamo pagare un alto tributo al meteo”.
Il caldo di luglio e agosto ha falcidiato la presenza della clientela nei mercati e la pioggia dei primi giorni di settembre ha fatto il resto.
“Soprattutto agosto - continua il presidente della Fiva Confcommercio regionale e provinciale - è stato un mese nel quale, causa l’assenza della clientela asserragliata in casa, non siamo minimamente rientrati nelle spese, che non sono poche: plateatici, personale, assicurazioni, tanto per citare quelle fisse, per cui più di qualcuno ha preferito rinunciare a presentarsi in piazza per risparmiare, se non altro, sul costo del carburante e sull’usura del mezzo”.
Una situazione critica ma contingente che va a sommarsi ad una più strutturale.
“Purtroppo - continua Sattin - nel breve volgere di quattro anni, ovvero dal 2019 al 2023, gli ambulanti, in Veneto, sono passati da 9.598 unità a 7.601 con un a perdita secca del 20,8% e con un 6,4%, pari a 517 unità, perso solo nell’ultimo anno”.
Una emorragia alla quale solo parzialmente, nel nostro territorio, ha posto un freno l’ingresso di operatori stranieri che si sono posizionati nella fascia dei prodotti “low cost”.
Ma non c’è solo questo.
”La verità - mette in luce il presidente degli ambulanti veneti e padovani - è che da ormai qualche anno viviamo in una sorta di limbo dovuta non tanto ai provvedimenti messi nero su bianco, quanto ai “rumors” sugli effetti della Bolkestien nei confronti del settore”.
In effetti, nella nostra regione, con poche eccezioni, i rinnovi fino al 2032 erano sembrati cosa assodata.
“E speriamo che cosa assodata rimanga - sottolinea Sattin - anche se, nelle more delle liberalizzazioni dei balneari, sembrerebbe che potessero essere messi in discussione anche i nostri rinnovi. Ovviamente speriamo che così non sia e faremo di tutto perché non sia così. Di sicuro questa incertezza ha pesato non poco sull’ingresso di nuovi operatori col risultato che non c’è stato ricambio generazionale: chi è andato in pensione non è stato sostituito”.
PADOVA 11 SETTEMBRE 2024
