Un successo l’iniziativa a cura dei Giovani Imprenditori di Confcommercio Ascom Padova, dell’Associazione Alumni dell’Università di Padova e di Fuckup Nights di Vicenza, dedicata “A chi sogna di costruire qualcosa in proprio” provando, magari sbagliando, ma sempre imparando
Sempre meno giovani imprenditori e sempre meno giovani ai vertici delle imprese: un dato di fatto, di fatto un allarme.
“Forse perché, in Italia, la parola fallimento ha lo stigma della condanna in eterno. Per cui finisce che magari una buona idea non vede mai la luce perchè il timore di sbagliare è talmente elevato che la potenziale buona idea viene lasciata nel cassetto”.
Non sembra sia così all’estero, men che meno negli Stati Uniti dove un fallimento non è un’onta ma semplicemente un modo per sperimentare e, dunque, per imparare.
Essere imprenditore oggi
Concetti che ieri sono emersi prepotenti nel corso dell’evento dal titolo “Sfide, sconfitte, vittorie: l’arte di fare impresa”, svoltosi al Centro Culturale Altinate - San Gaetano e organizzato dal Gruppo Giovani di Confcommercio Ascom Padova con l’Associazione Alumni dell’Università patavina e con FuckUp Nights di Vicenza.
Ma cosa significa veramente essere oggi un imprenditore?
A tracciare un identikit ci hanno provato, suffragati da esperienze vissute in prima persona e guidati dalla giornalista Micaela Faggiani, presidente de Il Cantiere delle donne Aps e introdotti dal direttore generale dell’Ascom Confcommercio Otello Vendramin, dapprima Marta Coltro, laureata in psicologia del lavoro a Padova, libera professionista e responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione; quindi la presidente dei Giovani di Confcommercio Ascom Padova Anna D’Amico, alumna patavina founder di Extension Lifestyle srl e co-founder di HT Plasma srl; Arianna Livrieri, coach per le persone che fanno impresa e facilitatrice nei passaggi generazionali; Carlo Pasqualetto, CEO & co-founder di Azzurro Digitale, consigliere delegato all’innovazione della Provincia e del Comune di Padova e Matteo Pozzi, alumnus dell’Università di Padova, CEO di Ensys S.r.l.
Le testimonianze
Sofferti passaggi generazionali giunti praticamente a conclusione e poi incredibilmente disconosciuti; dipendenti che gettano il cuore oltre l’ostacolo e diventano imprenditori; imprenditori che entrano nel gorgo della crisi del 2008 e devono alzare bandiera bianca: questo il variegato racconto di un pomeriggio vissuto dai presenti con straordinaria partecipazione.
“Ai tanti giovani che hanno affollato la sala del Centro Altinate - San Gaetano - ha commentato in chiusura la presidente dei Giovani di Confcommercio Ascom Padova, Anna D’Amico - abbiamo spiegato che un bel business plan è importante ma è importante anche sapere come affrontare le sfide quotidiane, puntando sull’innovazione e non mancando di dotarsi di una buona dose di coraggio”.
L’iniziativa, attraverso le numerose testimonianze, ha dimostrato che trasformare gli ostacoli in opportunità di crescita e di successo è possibile. “Partendo dalla gestione dei rischi per arrivare alle scelte difficili, fino a quelle piccole grandi vittorie che fanno la differenza”.
Dunque un evento che ha destato interesse nei tanti giovani intervenuti tra i quali, forse, c’era anche chi sogna di costruire qualcosa di proprio magari imparando dagli errori e affrontando le sfide del mercato con determinazione.
L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Progetto Giovani del Comune di Padova e che rientrava tra le attività del progetto “Bottega 2030“, era finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci e ha visto la partecipazione anche del vicepresidente dell’Ascom Confcommercio, Riccardo Capitanio.
PADOVA 16 OTTOBRE 2024