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TRA UN MESETTO SARANNO DI NUOVO SALDI MA PIU' DI QUALCUNO NON HA ASPETTATO LO START ED E' GIA' PARTITO


Riccardo Capitanio (presidente Federmoda Confcommercio Veneto e Ascom Padova): "Sleali, però non è facile restare sul mercato, confrontarsi con la rete e coi low cost cinesi esentasse"

Un mesetto, poi saranno di nuovo saldi.

Scatta infatti sabato 5 luglio, per protrarsi poi fino a fine agosto, uno degli appuntamenti più classici del calendario degli acquisti. Saldi utili? Superati? Dannosi? Il dibattito è più che mai aperto anche perchè, a poco più di 30 giorni dallo start, c'è qualcuno che non ha aspettato lo sparo del "via" ed è già scattato in evidente situazione di concorrenza sleale.

"A dire il vero - commenta il presidente di Federmoda Confcommercio Veneto e Ascom Padova, Riccardo Capitanio - non si capisce nemmeno più se si può parlare di concorrenza sleale. Ognuno fa un po' come gli pare, chiama i saldi farlocchi coi nomi più stravaganti e gli sconti, già al 30/50%, spesso senza un riferimento al valore iniziale del capo, nemmeno si capisce più se sono sconti reali o meno. Certo, non getto la croce addosso a nessuno: non è facile restare sul mercato e non è nemmeno facile confrontarsi con la rete e con i low cost cinesi esentasse".

Vero è che l’esperienza di acquisto si fa sempre più fluida, canali fisici e digitali si mescolano in un ecosistema integrato che impone alle imprese un ripensamento radicale dei propri modelli di business."Sentiamo sempre più spesso parlare di omnicanalità: il consumatore è ormai avvezzo a guardare, in un tempo, la vetrina e lo schermo dell'IPhone, per cui quando entra (se entra) in negozio si aspetta molto di più di ciò che può trovare sulla rete. Se non vogliamo issare bandiera bianca di fronte ad un'intelligenza artificiale che ormai sembra possa essere in grado di fare tutto, abbiamo solo la componente umana che può riemergere come valore distintivo parchè dalla sua ha la consulenza, la relazione e l’empatia che, sommate, risultano decisive per costruire la fiducia".
Può bastare?

"Non so se può bastare, di sicuro non se ne può fare a meno. Un recentissimo studio di Confcommercio - riferisce Capitanio - ha certificato che lo spazio per i piccoli negozi si è ridotto negli ultimi vent'anni del 23% sui volumi. Negli ultimi dieci i negozi al dettaglio sono scesi di 118 mila unità pari al 21% per cui la desertificazione rischia di diventare reale. E' pur vero che altri 400mila esercizi sono sopravvissuti a una pandemia e a una crisi energetica, ma è altrettanto vero che il calo demografico non è un'invenzione ed è un fenomeno che incide pesantemente.

Basti pensare solo ai negozi di abbigliamento per bambini, un tempo molto presenti, oggi decisamente più contenuti nei numeri. Tutto questo per dire che nei centri storici c'è un problema di mercato che ha messo in grande sofferenza il commercio tradizionale. Una sofferenza che imputiamo spesso all'e-commerce (ed è sicuramente una delle componenti) ma non mettiamo nella debita rilevanza anche una certa mancanza di visione politica sulla gestione economica delle nostre città nelle quali si è posta attenzione alla parte urbanistica e si è finito per perdere di vista la vita quotidiana delle attività commerciali nei nostri centri. In quelli storici come in quelli dei paesi più piccoli dove un negozio che chiude viene ormai vissuto come un vero e proprio lutto colletivo". 

PADOVA 3 GIUGNO 2025