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ALLA POMPA DI BENZINA I PRIMI EFFETTI DELLA CRISI ISRAELO-IRANIANA: COSTO DEI CARBURANTI IN AUMENTO


Belluco (Figisc Ascom Confcommercio Padova): “Noi gestori alle prese con le lamentele degli automobilisti, ma ricaviamo sempre e solo 3 centesimi al litro”

Il primo effetto, qui da noi, della guerra Israele - Iran è l’aumento del costo dei carburanti.

“Chiaro che rispetto a quanto succede in quei Paesi, l’aumento del costo dei carburanti è un effetto collaterale di scarsa importanza - commenta Antonio Belluco, presidente dei gestori degli impianti carburanti della Figisc Ascom Confcommercio di Padova - però questo non toglie che l’aumento si riverberi sulla nostra attività, visto che comunque siamo sempre noi gestori che dobbiamo raccogliere le lamentele della clientela”.

La quale si lamenta, soprattutto, per il tempestivo aggiornamento dei listini.

“I clienti si rifiutano di credere - continua Belluco - che il petrolio raffinato che è nelle nostre pompe possa in qualche modo essere ricondotto alla crisi di questi giorni.

E, purtroppo, pensano che il “ritocco” sia una nostra scelta, una speculazione, quando invece non abbiamo responsabilità al riguardo”.

Questa mattina il prezzo minimo della benzina si aggira, sulla viabilità ordinaria, quindi no in autostrada dove i valori sono più alti, poco sotto 1,7 euro al litro, mentre il gasolio è un centesimo sotto.

“Vorrei ricordare - conclude il presidente della Figisc Ascom Confcommercio di Padova - che il nostro ristorno si aggira sui 3 centesimi al litro, per cui più costa il carburante, meno lo comprano gli automobilisti e dunque a meno litri venduti corrispondo meno introiti per noi”.

PADOVA 18 GIUGNO 2025