Da alcuni giorni è stato pubblicato il dm n. 272, l'ultimo passaggio normativo per rendere operativo il fondo biblioteche istituito con il piano Olivetti e frutto anche delle sollecitazioni che Ali ha inviato al governo e alle istituzioni.
Il fondo riprende l’esperienza virtuosa del cosiddetto Fondo Franceschini, nato in periodo Covid, e che aveva come obiettivo principale quello di ristorare l’intera filiera del libro, dallo scrittore al lettore, come abbiamo sempre detto e si inserisce in una precisa strategia abbracciata dal ministro Giuli tesa a rilanciare la lettura e la diffusione della cultura a partire dai territori periferici: per questo esso guarda alle librerie di prossimità, all’editoria di territorio, alle librerie storiche e di qualità; tutti punti che abbiamo strenuamente difeso nei lavori svolti in questi mesi respingendo ad esempio, grazie alla relazioni costruite in questi anni, il tentativo di ampliare la platea delle aziende alle quali le biblioteche si potranno rivolgere (si voleva aprire anche a non librerie).
Questi obiettivi si inseriscono nella più ampia strategia politica perseguita dalla nostra associazione tesa a superare l’idea che la libreria sia luogo esclusivamente di commercio, e che la relazione biblioteca/libreria possa essere declinata solo ed esclusivamente su criteri economici, omettendo di considerare tutto il contributo e il valore che libreria e biblioteca assieme possono produrre a beneficio della diffusione del libro e della lettura a partire dai territori nei quali operano.
Per questo sin dall’approvazione del piano Olivetti abbiamo avviato, senza esito purtroppo ad oggi, un confronto con Aib, per valorizzare e mettere a sistema questi obiettivi politici che riteniamo debbano prevalere nella relazione libreria/biblioteca superando quella visione mercantilistica che sin qui è prevalsa; è evidente che per riuscire ad affermare questo obiettivo occorre un lavoro paziente che potrà essere tanto più efficace quanto maggiore sarà il sostegno che le aziende da noi rappresentate vi daranno con i comportamenti propri nel mercato; da questo punto di vista non vi nascondo l’amarezza e la perplessità per alcune notizie che mi arrivano dai territori, notizie che contrastano con quanto sopra.
Come presidente continuerò nel percorso tracciato, consapevole delle difficoltà, ma anche certo che l’obiettivo, la mèta, potrà dare indubbi vantaggi a tutti noi non solo per questo bando ma per il futuro delle relazioni con il mondo delle biblioteche.
Paolo Ambrosini
Presidente Ali Confcommercio