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L'ASCOM DICE NO AL NUOVO CENTRO COMMERCIALE A MONSELICE

IL SINDACO LUNGHI PORTA IN APPROVAZIONE IN CONSIGLIO COMUNALE A MONSELICE L’ACCORDO DI PROGRAMMA PER UN NUOVO CENTRO/PARCO COMMERCIALE.
BERTIN (PRESIDENTE ASCOM): “SINDACI CHE PER TRENTA DENARI IPOTECANO IL FUTURO DELLE PROPRIE COMUNITA’. NOI PRONTI AD UN’OPPOSIZIONE DURA”
Mentre l’Ascom deposita il ricorso al Tar avverso alla grande struttura di vendita di Due Carrare e si schiera apertamente contro l’ipotesi di riconvertire l’ex seminario di Selvazzano a centro commerciale, un altro sindaco, quello di Monselice, porta in consiglio comunale l’approvazione di un accordo di programma per la realizzazione di un centro e/o parco commerciale.
“Il sindaco Lunghi – attacca il presidente dell’Ascom, Patrizio Bertin – in un solo colpo intende distruggere territorio, si propone di eliminare la possibilità di realizzare impianti sportivi e mette ancor più in difficoltà il tessuto commerciale della propria comunità. Evidentemente abbiamo a che fare con una generazione di sindaci che vuole passare alla storia come i novelli Attila!”
Non si capacita il presidente dell’Ascom.
“Per trenta denari – continua Bertin – anche Francesco Lunghi vuole iscriversi alla lunga lista dei sindaci che a fronte di pochi spiccioli impegnano il futuro delle generazioni a venire”.
In effetti, a leggere lo schema di accordo che dovrebbe vedere una nuova colata di cemento nell’area compresa tra via Rovigana e via Colombo, 19mila metri quadrati attualmente a verde destinati ad impianti sportivi verrebbero “immolati” sull’altare di un commercio già entrato in crisi (quello rappresentato dai centri commerciali e dagli outlet) per la cifra di 262mila euro, poco più di 13 euro a metro quadrato.
“Quello che non comprendiamo – aggiunge il presidente dell’Ascom – è che a fronte di una vasta opposizione a queste grandi strutture, alcune delle quali già in fase di smobilizzo, si continui a forzare la mano nel tentativo, peraltro nemmeno tanto riuscito viste le cifre, di portare a casa un po’ di soldi destinati a finire presto”.
Tutto questo nonostante la Regione si stia muovendo contro il consumo del suolo e abbia espressamente previsto che, in assenza di accordi di programma, non possa essere solo il singolo comune a prendere decisioni in materia ma serva anche il placet dei comuni contermini.
“Senza contare – precisa il presidente – che una nuova struttura (che nello specifico non aumenterebbe i volumi già a suo tempo previsti ma li allargherebbe in un evidente spregio proprio al consumo del suolo) avrebbe riflessi negativi importanti sul centro storico (peraltro interessato da ordinanze che eliminano i parcheggi) ma anche sul centro commerciale già esistente”.
Infine da Bertin arriva un monito.
“A Monselice – conclude – su temi analoghi abbiamo già manifestato scombinando anche gli schieramenti in consiglio comunale. Se serve non mancheremo di seguire la stessa strada e faremo opposizione dura. Magari troveremo, anche in questa occasione, dei coscienziosi compagni di viaggio”.

MONSELICE 22 FEBBRAIO 2018