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VENERDI 26 FEBBRAIO PROTESTA DEL COMPARTO WEDDING DAVANTI AL MUNICIPIO

DOMANI, VENERDI’ 26 FEBBRAIO, ALLE 10.45, DAVANTI A PALAZZO MORONI, MUNICIPIO DI PADOVA, L’INIZIATIVA “INSIEME PER IL WEDDING” PER DENUNCIARE LO STATO DI GRAVISSIMA CRISI DELLE ATTIVITA’ CONNESSE “AL FATIDICO SI’”

Domattina porteranno i manichini, rigorosamente vestiti da matrimonio, davanti a Palazzo Moroni.
“Perché è tempo – dichiara Silvano Ruffato, presidente mandamentale di Camposampiero dell’Ascom Confcommercio e rappresentante di quel variegato mondo che va sotto il nome di “comparto del wedding” – che il governo si accorga anche di noi”.
Fermi da un anno (i matrimoni, già in calo di per se stessi, sono stati per la maggior parte spostati dal 2020 al 2021 ma alcuni sono proprio stati annullati) vedono con crescente preoccupazione avvicinarsi la primavera e, con essa, il periodo deputato al “fatidico sì”.
“Purtroppo – continua Ruffato – da un anno stiamo incassando solo “no” e, quel che è peggio, è che le nostre attività non sono sotto nessun riflettore”.
In effetti, si tratta di un settore talmente variegato che finisce per essere invisibile. Eppure, solo a Padova e provincia, mette insieme qualcosa come oltre 2mila attività distribuite tra negozi di abiti da sposo e da sposa, catering, ristoranti, location, liste nozze, wedding planner, agenzie di viaggio, agenti di commercio, fotografi e videomaker, addobbi floreali, bomboniere, oreficerie, intrattenimento musicale e D.J. e make up e hair styling.

Ovviamente chiedono di poter lavorare perché hanno strutture da mantenere, attrezzature, tasse, affitti, leasing e quant'altro e senza supporto di nessuno e soprattutto senza una previsione certa per la ripartenza, rischiano la chiusura definitiva.

Da qui l’iniziativa “Insieme per il wedding” che, in contemporanea, interesserà, oltre che Padova, anche Udine, Pescara, Bergamo, Ascoli Piceno, Sassari, Catania, Milazzo, Caserta, Cagliari, Nuoro, Cuneo e Roma.

“Il settore wedding – spiega Ruffato - è uno tra i comparti più colpiti dalla crisi collegata all’emergenza da Covid 19 sia perché ha dovuto fare i conti con l’immediata chiusura di tutto ciò che generava assembramento e/o raggruppamento di persone, ma anche per il successivo restringimento numerico di presenze (per i matrimoni) che ha finito per bloccare le celebrazioni per il 90%”

Qualche numero può dare l’idea di cosa stiamo parlando. Nel 2019, in Italia si sono svolti oltre 360.000 eventi privati di medio-grandi dimensioni (ossia, con almeno 40 partecipanti). Il comparto wedding/cerimonie conta, nel padovano, come abbiamo detto, oltre 2mila attività per un totale di circa 20mila lavoratrici e lavoratori assunti stabilmente e oltre 3mila lavoratori stagionali durante i mesi più richiesti nei quali si celebrano più cerimonie (da metà primavera a inizio autunno).
“Purtroppo – conclude Ruffato - i vari provvedimenti nazionali che hanno introdotto ristori e altre misure di sostegno economico e finanziario a favore degli operatori economici maggiormente colpiti dall’emergenza e dalle misure di contenimento non hanno incluso gli operatori del settore wedding/cerimonie/event tra i beneficiari”.

Ecco allora l’iniziativa che domani, venerdì 26 febbraio, alle 10.45, vedrà riunirsi sotto Palazzo Moroni una piccola rappresentanza (per evitare assembramenti) di quanti, impegnati a rendere “indimenticabile” il “giorno più bello della vita”, non vogliono essere “dimenticati” da chi ci governa.

PADOVA 25 FEBBRAIO 2021