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FEDERMODA VENETO: LA TECNOLOGIA PUÒ AIUTARE LE VENDITE, MA IL NEGOZIO FISICO RESTA UN VALORE AGGIUNTO

PROSEGUE LA COLLABORAZIONE TRA FEDERAZIONE MODA ITALIA DEL VENETO E LO IUSVE, L’ISTITUTO UNIVERSITARIO SALESIANO DI VENEZIA: UNA CLASSE DI 40 STUDENTI DEL 4° ANNO HA PARTECIPATO AD UN WORKSHOP SUI COSIDDETTI "NEGOZI TRADIZIONALI", CON IL DOCENTE WALTER MACORIG

Cinque i progetti realizzati dagli studenti che hanno tenuto in considerazione principalmente due fattori, o linee guida: la presenza online come “driver” del negozio offline e l'alta formazione per il personale di vendita.

Il presidente Federazione Moda Italia del Veneto Capitanio: “Dai sondaggi emerge che il 67% degli imprenditori del settore abbigliamento è interessato a corsi di aggiornamento e che, ancora una volta, i clienti preferiscono acquistare nel negozio fisico presente però anche sui social. L’online non è necessariamente un avversario ma un volano per i fashion retailer”.

Prosegue nel migliore dei modi la collaborazione tra Federazione Moda Italia e lo IUSVE (Istituto Universitario Salesiano di Venezia) con sede alla Gazzera: una classe di 40 studenti del 4° anno universitario ha recentemente partecipato ad un workshop sul tema dei cosiddetti "negozi tradizionali", sotto la guida del docente dello IUSVE Walter Macorig. I ragazzi sono stati divisi in cinque gruppi e in dieci giorni di lavoro hanno realizzato cinque progetti.

Diversi gli obiettivi portanti di questo nuovo Lab IUSVE e le dinamiche su cui si sono interrogati gli studenti: sviluppare idee e soluzioni per aiutare i commercianti del settore fashion retail ad intraprendere una profonda innovazione basata sui temi della multicanalità; valutare eventuali soluzioni IT per costruire “customer experience” e “omnichannel” ma nel rispetto delle soluzioni Retail e CRM già in uso presso i singoli commercianti; fare leva sulle soluzioni e servizi di Federmoda già in essere o che potrebbero venire introdotti per indirizzare i commercianti verso la trasformazione digitale; ribadire il valore strategico del presidio fisico, dell’esperienza del punto vendita e del servizio in-store; valutare l’eventuale introduzione di un brand/insegna da affiancare a quelli già in uso per dare maggiore forza e visibilità all’iniziativa.

Per svolgere il compito, i ragazzi sono partiti “dal basso” interrogando diversi commercianti e clienti del territorio. Dal sondaggio è emerso che il 67% degli imprenditori del settore abbigliamento è interessato a corsi di aggiornamento e che più della metà vorrebbe che questi fossero incentrati proprio su tecnologia e nuovi media. Sono in particolare i social a suscitare l’interesse dei commercianti: l'83% ritiene che, con la giusta formazione, potrebbe raggiungere più clienti attraverso questi canali. Molto significativo il dato che riguarda chi dichiara di non aver mai organizzato eventi nei propri punti vendita, ben l'84% del campione.

Per quanto riguarda i clienti, 8 intervistati su 10 preferiscono acquistare nel negozio fisico presente però anche sui social per promuovere la propria attività e il proprio catalogo. Il 70% del campione, inoltre, considera importante ricevere i consigli di personale qualificato addetto alla vendita, il 73% trova utile la tessera fedeltà, il 55% ritiene importante sapere la disponibilità delle taglie prima di entrare nei negozi e il 60% pensa sia importante partecipare ad eventi. 


I progetti realizzati dagli studenti hanno tenuto in considerazione principalmente due fattori, o linee guida: la presenza online come driver del negozio offline e l'alta formazione per il personale di vendita. Il professor Walter Macorig, ideatore del Workshop, ha infatti dichiarato: “In questa esperienza i ragazzi si sono concentrati non per trasformare i negozi fisici in negozi online, ma hanno voluto creare strumenti per usare l'online come volano per l'offline”.

Ulteriore motivo di analisi e confronto fra i ragazzi è stata la shopping experience, valutata in tutti e cinque i progetti finali come la “base” del negozio del presente: servizi, esperienza e competenza sono risultati i punti cardini per essere attrattivi. Prendendo spunto, inoltre, da quanto dichiarato da clienti e commercianti gli studenti hanno individuato nell'organizzazione di eventi un traino importante per farsi conoscere e migliorare la brand reputation. Non è stato trascurato, infine, nemmeno il fattore “ricambio generazionale” che non deve rimanere appannaggio dei soli familiari (il cosiddetto passaggio della bottega di padre in figlio) ma che deve riuscire a conquistare nuove fette di mercato.

La commissione d'esame del Lab IUSVE era composta da Riccardo Capitanio in veste di Vice Presidente Nazionale di Federmoda e di Federmoda Veneto; Michele Trolese, esperto in comunicazione digitale per IWG Italia; Tommaso Zanin, co-fondatore di Viamadeinitaly, piattaforma online che collega acquirenti di tutto il mondo con produttori italiani di alta qualità e dalla direzione del gruppo Nanà abbigliamento.

Ha sottolineato Capitanio: “Gli studenti vedono la Federazione Moda Italia come un concentrato di formazione e di sistema per fare squadra tra gli addetti ai lavori. La freschezza e le idee nuove che ci hanno portato i ragazzi saranno di certo un ottimo stimolo per continuare a generare sempre più servizi rivolti ai fashion retailer. L’Istituto Universitario Salesiano di Venezia è da sempre una fucina di idee geniali. Negli anni, come Federazione Moda Italia, abbiamo costruito un ottimo rapporto di collaborazione e l’auspicio è di poter realizzare ancora progetti assieme in futuro. Stiamo lavorando ad un meeting per far lavorare insieme studenti e commercianti”. 

Venezia 18 maggio 2023