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VACANZE A SETTEMBRE: I CAMBIAMENTI CLIMATICI INFLUENZANO LE ABITUDINI


Settembre, andiamo ... In vacanza: i cambiamenti climatici stanno modificando le abitudini anche dei padovani
Giancarlo Reverenna (Agenzie Viaggio Fiavet Confcommercio Veneto e Ascom Padova): "Si assottiglierà sempre di più la differenza tra alta e bassa stagione, con un vantaggio per i consumatori"

Settembre, andiamo... Chissà se un D'Annunzio del terzo millennio nel vergare il celebre incipit avrebbe pensato più ai vacanzieri che non ai pastori.

In effetti il settembre del 2024 si sta rivelando molto interessante sul fronte turistico: si privilegiano l'Italia e bacino del Mediterraneo, mentre le capitali europee sono al top quando i tempi sono limitati a 3/4 notti. Niente grandi numeri sul lungo raggio che rimane appannaggio di chi ama i viaggi itineranti e il gusto per l'"on the road".

"Tutto vero - commenta Giancarlo Reverenna, presidente delle agenzie di viaggio riunite nella Fiavet Confcommercio Veneto e Ascom Padova - la gran parte delle prenotazioni e delle partenze di quest'anno, per quanto riguarda l'outgoing dei padovani, si è concentrato da giugno fino a metà luglio e poi ha fatto rotta su settembre, in particolare sulla prima decade per quanto riguarda le famiglie ancora libere da impegni scolastici, ma con vista, per chi ha più tempo, anche sulle settimane successive".

Le motivazioni sono riconducibili, in particolar modo, al costo dei voli e dei soggiorni particolarmente onerosi nell'alta e altissima stagione. 

"Diciamo - continua Reverenna - che questo è stato il motivo cardine che ha fatto desistere soprattutto le famiglie. Chi ha prenotato con largo anticipo non di rado ha spostato le date di utilizzo delle proprie vacanze con un vantaggio economico anche se si sono mosse sulla stessa lunghezza d'onda pure le persone più facoltose o quelle che, per età, hanno potuto gestire tempi diversi per le loro vacanze".

Di sicuro siamo di fronte ad un cambio di paradigma.
"Già alcuni tour operator - riferisce il presidente delle agenzie di viaggio - stanno pensando di rimodulare i prezzi per la prossima stagione e lo stesso stanno facendo gli hotel. Siamo infatti propensi a credere che si assottiglierà sempre di più la differenza tra l'alta e la bassa stagione favorendo una frequentazione più distribuita nell'arco, se non proprio dei 12 mesi, in una parte significativa degli stessi". 

Però... c'è un però. 

"Va sottolineato - evidenzia Reverenna - che rimane ancora forte la concentrazione di chiusure ad agosto soprattutto nelle attività del manifatturiero. Ciò non favorisce una "diluizione" del turismo e, di conseguenza, non ne beneficiano nemmeno i prezzi visto che il "cliente tipo" italiano tende (meglio: è costretto) a concentrare le sue vacanze in un periodo molto breve, cosa che lo rende poco appetibile nel mercato dei servizi turistici, soprattutto all'estero dove, per contro, si assiste alla frequentazione dei luoghi di vacanza da aprile a ottobre dei turisti dei Paesi di lingua tedesca".
Una cosa è certa: anche a causa dei cambiamenti climatici (purtroppo per un verso, per fortuna in un altro), molte destinazioni stanno diventando facilmente godibili e fruibili specie nel bacino del Mediterraneo anche in mesi che, fino a poco tempo fa, erano considerati off limits. 

"Ma non è solo la concentrazione dei vacanzieri in un periodo molto ristretto - avverte Reverenna - che sta creando quel problema che va sotto il nome di overtourism. La mancanza di regole e di gestione dei flussi è un fattore altrettanto responsabile tanto che, come Fiavet, lo abbiamo più volte posto come priorità, ed in più sedi, sui tavoli istituzionali. Una cosa è certa: se si continua a ragionare in termini di emergenza c'è il rischio che il turismo venga usato come il bancomat dei disservizi che lo stesso può generare sia ai turisti che ai residenti. Il turista è una bene e una ricchezza da preservare, sia nei servizi che nella tutela della sua vacanza. Pertanto il dialogo con i professionisti del settore diventa indispensabile se vogliamo mantenere il giusto equilibrio tra i "desiderata" finanziari delle amministrazioni e le aspettative dei consumatori. Liberalizzazioni selvagge e ricorso a atti di emergenza di certo non aiutano, ma soprattutto non sono la soluzione ai problemi". 

PADOVA 23 AGOSTO 2024